Giornata mondiale dei mari, i Verdi: “Un’area marina protetta per il Finalese”

goletta liguria

In occasione dell’8 giugno, “Giornata mondiale dei mari”, i Verdi Finalesi lanciano la proposta di una “area marina protetta nel finalese”, dopo le preoccupazioni espresse da sub e pescatori, stando a quanto riferiscono, sullo status delle acque marine. “Il 50% dell’ O2 atmosferico viene dai mari. L’ 80% della biodiversità è nel mare. Metà della popolazione mondiale abita regioni costiere. Nel 2007 vi erano nel mondo lo 0,65 % di Aree Marine Protette, oggi l’1,42%: superfice troppo ridotta visto le minacce che affronta l’ecosistema marino (pesca eccessiva, inquinamento ecc.)” afferma Gabriello Castellazzi, portavoce del gruppo dei Verdi finalesi.

“I liguri e il loro mare sono vincolati da un legame inscindibile. Buona parte dell’economia regionale trae beneficio dal mare come risorsa per il turismo e la pesca. Il mare costituisce quindi un bene prezioso per la popolazione, un capitale naturale da gestire e tutelare in modo prioritario. Ma gli amanti degli sport subacquei e gli ultimi pescatori professionisti manifestano grande preoccupazione” aggiunge l’esponente dei Verdi.

“Troppe barche vengono a pescare sulla costa finalese (specialmente da Loano e da Savona) in una zona delicata per la presenza delle due grandi praterie di “posidonia”. L’utilizzo illegale delle “reti a strascico”. L’uso diffusissimo del “sonar” per localizzare banchi di pesce, unito all’introduzione della “rete Barracuda” (una rete micidiale, praticamente invisibile, che non lascia scampo) e l’esca “Bibi” (un’esca viva importata dall’Adriatico) si sommano alla pesca dilettantistica con “palamiti” e “vertical jigging”, nuovo attrezzo che scende in profondità, a contatto con il “coralligeno”, facendo gravi danni su questo fragile e prezioso ecosistema. Come conseguenza vi è l’impoverimento grave di tutto il patrimonio ittico. I Verdi, in occasione della “Giornata mondiale dei mari”-8 giugno-, fanno propria e rilanciano una proposta di tutela del nostro mare: un’Area Marina Protetta Finalese, che sarebbe in grado di tutelare il patrimonio ittico, disciplinare la pesca garantendo il ripopolamento di un fondale ligure sempre più saccheggiato. L’esempio dell’Area Marina Protetta di Bergeggi sta a dimostrare che è possibile proteggere i fondali consentendo un vantaggioso ripopolamento ittico”.

“Anche l’associazione sportiva finalese “Diving Center”, che da alcuni anni si occupa dell’esplorazione subacquea è molto preoccupata per i danni ai fondali e al patrimonio ittico nel nostro tratto di mare” conclude Castellazzi.

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