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Emergenze in mare, ammiraglio Angrisano: “Più dispositivi di sicurezza in campo”. E arrivano anche i defibrillatori

ammiraglio angrisano

Liguria. Tempo d’estate e voglia di mare che ci incanta con le sue bellezze facendoci dimenticare le sue insidie. Una stagione che, per gli “addetti ai lavori”, significa occhi ben aperti e controlli ancora più capillari.

“Il Mar Ligure non ha grossi problemi dal punto di vista della sicurezza ambientale e balneare – è la premessa di un vero esperto, il comandante della Capitaneria di Porto di Genova, l’ammiraglio Felicio Angrisano, intervenuto al Forum sull’Ambiente che si è tenuto nella città della lanterna – Per l’estate teniamo sotto stretta osservazione gli impianti di depurazione delle acque, perché, in particolar modo per le cittadine prese d’assalto dai turisti nella stagione estiva, si possono verificare crisi di capacità degli impianti. Collaboriamo con l’Arpal per accertarci della balneabilità delle acque, procediamo con l’attività di monitoraggio delle navi cisterna e che trasportano merci pericolose per l’ambiente”.

“Negli ultimi mesi sono state predisposte nuove ‘direttive’ che prevedono: la dislocazione delle motovedette in punti più prossimi all’imbocco dei porti in modo da giungere più celermente negli eventuali luoghi di emergenza; il potenziamento dei servizi di sicurezza, con ufficiali in servizio dalle 8 alle 23 e, ovviamente, la copertura degli ‘sos’ 24 ore al giorno. Ma ciò che più conta è che il cittadino capisca e conosca i propri limiti e la forza del mare: senza questa educazione a vivere il mare potremo fare ben poco” è il monito dell’ammiraglio.

E a proposito di emergenze, oggi la Regione Liguria ha consegnato 14 defibrillatori alla Capitaneria di Porto per garantire la sicurezza in mare non solo nel periodo estivo, ma tutto l’anno, nell’ambito di un accordo siglato tra Capitaneria e 118 Liguria. E’ stata la Regione Liguria a finanziare l’acquisto dei defibrillatori per uno stanziamento complessivo di 20.000 euro. Le macchine saranno posizionate sulle motovedette che operano sul territorio ligure e sul litorale per il soccorso in mare, in caso di arresto cardiaco. In base all’accordo il 118 ha inoltre provveduto alla formazione di 50 addetti della Capitaneria che effettueranno servizio sulle motovedette, attraverso un corso specifico e la successiva autorizzazione all’utilizzo del defibrillatore.

L’accordo odierno segue il servizio sperimentale, in vigore solo nel periodo estivo, che è stato attivato dal 2002 e che prevedeva la presenza di personale del 118 sulle motovedette della Capitaneria di Porto in servizio in tutta la Liguria. I 14 defibrillatori consegnati oggi, fabbricati da Esaote che si è aggiudicata la gara, si vanno ad aggiungere ai 533 già presenti in Liguria al di fuori degli ospedali, posizionati sulle ambulanze di soccorso delle associazioni di volontariato convenzionate con il 118 ligure e in possesso degli enti pubblici come la Polizia di Stato, i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. Nel 2011 sono state 396 le applicazioni effettuate grazie alla presenza sul territorio di quasi 10.000 persone formate per il loro utilizzo. Sul totale degli interventi effettuati su un arresto cardiaco, il 30% sono stati rianimati e portati in pronto soccorso con ripresa di attività cardiaca spontanea.

“Dopo il corpo dei carabinieri, la Polizia e i Vigili del Fuoco, con la consegna dei defibrillatori alla Capitaneria di Porto – ha spiegato l’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo – andiamo a completare il quadro che ci consentirà di integrare la collaborazione con il 118 e di arrivare sugli interventi anche in mare, con un’assistenza sanitaria adeguata per ottenere ulteriori opportunità di sopravvivenza soprattutto per chi viene colpito da un improvviso arresto cardiaco”.

“In caso di arresto cardiaco extraospedaliero – ha aggiunto Francesco Bermano, responsabile del 118 Liguria – i risultati in termini di sopravvivenza sono ancora ampliamente migliorabili. Il solo strumento è la diffusione della cultura dell’emergenza, tenendo conto che ogni minuto che passa da un arresto cardiaco implica la perdita del 10% delle persone e la rianimazione cardiopolmonare con defibrillatore deve avvenire nel più breve tempo possibile”.

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