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Asparago violetto e prodotti locali analizzati in laboratorio dagli studenti liguri: a caccia del Dna… della bontà

Liguria. La “scena del crimine” è la Piana albenganese e l’asparago violetto è il “corpo del reato”. A mo’ di Ris in erba, gli studenti del liceo “Grassi” di Savona, prendono tute e strumenti sofisticatissimi per concentrarsi su operazioni minuziose e andare a caccia di misteri “vegetali”, come quello custodito nel Dna di una delle maggiori prelibatezze ingaune.

L’asparago violetto è stato minuziosamente analizzato in laboratorio per identificarne le specificità che lo rendono unico al mondo rispetto alle altre varietà in commercio. I ragazzi hanno studiato da vicino il “codice genetico” della specie albenganese, trasformandosi in esperti in stile “Csi”, con una rivisitazione “verde” della famosa serie televisiva.

“Abbiamo seguito il progetto proposto dalla professoressa Zanini – dice Mirella Viato, docente del “Grassi” – Trovo valido il lavoro svolto per la capacità di presentare argomenti di grande modernità nell’ambito della genetica”.

“Le nuove generazioni seguono serie televisive che pongono al centro l’analisi scientifica e ne sono incuriositi – continua la professoressa – Oggi non si può non conoscere come si fa un’analisi del Dna, quindi i nostri studenti devono essere all’altezza. Per l’anno prossimo dobbiamo ancora decidere quali temi affrontare: potremmo riprendere lo studio sul gene che si occupa della percezione del gusto amaro nella specie umana o concentrarci sulla genetica dei vegetali. Vedremo”.

I risultati del progetto “La memoria genetica dell’orto ligure” sono stati presnetato oggi al Teatro della Gioventù di Genova. Attività sperimentale, laboratorio di bioinformatica e sessioni “hands-on” di genetica molecolare i momenti didattici dell’iniziativa, condivisa dall’Università di Genova e da Coop Liguria.

Gli alunni coinvolti sono stati guidati da 22 insegnanti, provenienti da 10 scuole secondarie superiori: i giovani, così, hanno potuto completare un’esperienza di formazione d’eccellenza sui temi emergenti della ricerca scientifica, quali gli Ogm e il riconoscimento “genetico” di prodotti orticoli locali, nello specifico l’asparago viola di Albenga.

“Un lavoro scientifico di biotecnologia che i ragazzi hanno potuto fare lavorando sul Dna dei prodotti esaminati e attraverso il quale si riescono a distinguere la genuinità e la provenienza dei prodotti, quindi a salvaguardare le produzioni locali – spiega il vicepresidente di Coop Liguria, Mauro Bruzzone – Noi abbiamo trovato un grandissimo interesse perché il progetto è innovativo e dedica grande attenzione alla salute delle persone e del pianeta, con la possibilità di lavorare anche a livelli non estremamenti impegnativi, ma che comunque consentono di riconoscere la presenza di Ogm, che noi non condanniamo, ma che bisogna guardare sempre con prudenza, finché non ne avremo sufficiente conoscenza”.

Spiega Beatrice Zanini, docente di Scienze: “Hanno partecipato al progetto circa 200 studenti, che si sono cimentati su due argomenti: sugli Ogm e sul riconoscimento genetico dell’asparago violetto di Albenga”.

L’approccio educativo del progetto è ad ampio raggio. “Garantisce anche una buona formazione sul versante sociale ed educativo e forse fa in modo che per la prima volta i ragazzi si pongano problemi così legati al territorio – conclude Zanini – L’anno prossimo metteremo in cantiere un nuovo progetto, che sicuramente affiancherà quello di quest’anno, che verrà replicato”.

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