Appello dell’Enpa per i caprioli: “Lasciateli stare e non toccateli, la madre è nelle vicinanze e si occupa di loro”

capriolo

Savona. Malgrado i richiami e l’opera divulgativa di Enpa, Provincia ed Ambiti di Caccia con la raccomandazione di non toccare i cuccioli di capriolo (e daino) trovati nei boschi ed erroneamente ritenuti abbandonati, in due giorni sono stati consegnati ai volontari della Protezione Animali savonese otto soggetti, provenienti da Plodio, Bormida, Carcare, Stella, Finale, Orco Feglino (due) e San Bartolomeo.

L’associazione si raccomanda nuovamente ad escursionisti, passeggiatori e frequentatori a qualsiasi titolo di boschi e campagne: “Lasciateli stare, non toccateli, non avvicinatevi neppure, la madre è vicina a pascolare o si è allontanata spaventata dal vostro arrivo; ma tornerà appena possibile a riprendere il cucciolo; anche se ne trovate uno nell’orto di casa, probabilmente rifugiatovisi per fuggire a qualcosa, comportatevi nello stesso modo, cercate di assicurargli una via di fuga ed andatevene”.

La probabilità di incontrare cuccioli di capriolo (e daino) in questo periodo cresce perché maggio e giugno sono i mesi delle nascite di queste specie, diffuse in quasi tutte le aree boschive e rurali della provincia. I piccoli cervidi sono difesi dai possibili predatori dall’assenza di odori particolari in grado di attrarli e dal mimetismo del loro manto. Le madri, confidando su queste protezioni naturali, si allontanano temporaneamente da loro, lasciandoli in apparenza soli e indifesi, per alimentarsi, o in caso di pericolo, come l’avvicinarsi dell’uomo.

Lo svezzamento artificiale rappresenta sempre, oltre ad una fatica non indifferente per i volontari, anche una grossa incognita sul loro futuro che, senza gli insegnamenti e gli anticorpi materni, sono spesso destinati ad una breve esistenza. L’Enpa lancia un appello a chi ha buona volontà e possibilmente abita in una casa con giardino in campagna (meglio se vicino si trova un bosco) a collaborare nello svezzamento di un piccolo: gli verranno fornite le istruzioni necessarie per poterlo accudire fino alla liberazione a cure concluse (telefono 019 824735, chiedere di Maria, Antonella o Tina).

Il prelievo non autorizzato di cervidi selvatici come il capriolo e il daino (ma anche cinghiali, mufloni e camosci) è un illecito penale sanzionato con un’ammenda sino a 1.500 euro di competenza del tribunale.

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