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Albenga, gli studenti estraggono il Dna dell’asparago violetto

Albenga. Gli studenti del liceo scientifico “Orazio Grassi” di Savona si sono trasformati in ricercatori agrari, con tanto di sofisticati esperimenti di laboratorio, grazie al progetto “La memoria genetica dell’orto ligure”. I ragazzi hanno anche estratto il Dna dell’asparago violetto di Albenga, identificandone le specificità che lo rendono unico al mondo rispetto alle altre varietà in commercio. Allo stesso modo hanno prelevato e analizzato il “codice genetico” delle cosiddette chips, le patatine comunemente in vendita, per mettere a confronto mais geneticamente modificato e quello convenzionale.

Attività sperimentale, laboratorio di bioinformatica e sessioni “hands-on” di genetica molecolare i momenti didattici dell’iniziativa, condivisa dall’Università di Genova e da Coop Liguria. Circa 200 gli studenti liguri coinvolti, guidati da 22 insegnanti, provenienti da 10 scuole secondarie superiori: i giovani, così, hanno potuto completare un’esperienza di formazione d’eccellenza sui temi emergenti della ricerca scientifica, quali gli Ogm e il riconoscimento “genetico” di prodotti orticoli locali.

I risultati del progetto saranno presentati venerdì prossimo, 8 giugno, alle 9,30, al Teatro della Gioventù di Genova. L’idea nasce dalla sinergia tra Coop Liguria, impegnata in percorsi educativi per il consumo consapevole, e Beatrice Zanini, docente di scienze, che da alcuni anni nell’ambito di un dottorato in Genetica dell’Università di Genova propone laboratori in campo genetico-molecolare.

Gli studenti hanno lasciato le aule scolastiche per entrare nel laboratorio didattico universitario dell’Irccs San Martino Ist Università di Genova del Centro Biotecnologie Avanzate, accostandosi così alla realtà della ricerca. Un’esperienza altamente formativa e nel contempo concreta e tangibile. “Quando la professoressa Beatrice Zanini ci ha presentato il progetto – spiega il vicepresidente di Coop Liguria, Mauro Bruzzone – chiedendoci di sostenerlo, abbiamo accolto la richiesta con estremo interesse e favore. Infatti, in un colpo solo abbiamo visto rappresentati tre impegni fondamentali: la ricerca costante della garanzia di genuinità, che si traduce in un atteggiamento di prudenza verso gli Ogm e nell’esclusione di tutti gli additivi sintetici non indispensabili; la difesa e la valorizzazione delle produzioni tipiche locali; l’opportunità di offrire un sostegno alla didattica nella scuola, in questo caso focalizzato sui temi dell’alimentazione e dei comportamenti di consumo, con particolare attenzione a metodologie e tematiche fortemente innovative”.

Il progetto proseguirà anche nell’anno scolastico 2012-2013 con nuovi laboratori sul tema del gusto. I ragazzi, infatti, saranno chiamati ad estrarre il proprio Dna alla ricerca del gene che influenza la percezione del gusto amaro e che incide fortemente sulle scelte alimentari, sino, a lungo termine, ad influire anche sulla salute.

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