Politica

Accorpamento 118, Neirotti: “Ci auguriamo che la sede fisica rimanga a Savona”

Flavio Neirotti

Savona. “Con le tecnologie di localizzazione già in uso, una centrale del 118 potrebbe anche essere a Mumbai”. Ha usato questa iperbole l’assessore alla salute Claudio Montaldo per giustificare l’accorpamento delle centrali, previsto dal pacchetto di razionalizzazione sanitaria che andrà all’esame dell’assemblea regionale.

“Ci auguriamo che l’idea che porta avanti l’assessore sia confermata: quindi 3 centrali. Una per il ponente e preferibilmente su Savona, che ha aiutato la centrale di Genova con importanti interventi anche nell’alluvione. Speriamo dunque che la sede fisica sia lasciata a Savona” commenta il manager generale dell’Asl 2 Savonese, Flavio Neirotti.

“La tecnologia già oggi in uso nelle centrali del 118 consente la precisa localizzazione di qualsiasi punto del territorio regionale e la diretta e tempestiva gestione da parte degli operatori di centrale degli interventi effettuati con ambulanza o con automedicale” ha detto l’assessore regionale Montaldo.

Secondo il programma impostato dall’assessorato alla salute, che sarà vagliato dal consiglio, la centrale operativa della Asl 4 Chiavarese cesserà l’attività il 31 dicembre, trasferendo le competenze nel Servizio 118 di Genova. Rimarranno invariati numero e profili professionali degli equipaggi delle attuali automedicali operanti. In una seconda fase di razionalizzazione, comunque non oltre il 2013, si procederà all’accorpamento delle centrali operative dell’Asl 1 Imperiese e dell’Asl 2 Savonese.

Sempre nella riforma sanitaria è previsto il declassamento dei pronto soccorso di Albenga a Cairo a Presidi di Primo Intervento. Dai sostenitori del Santa Maria di Misericordia e del San Giuseppe sono piovute critiche a dirotto. “Attendiamo le decisioni, che saranno sottoposte al consiglio – osserva Neirotti – Gli esiti arriveranno dalla riunione consiliare. In termini di costi i risparmi sono nell’ordine di centinaia di migliaia di euro, subordinati comunque alla fascia oraria, cioè se il punto di primo intervento è sulle 12 o 24 ore”.

“Potrebbe essere prevista anche una deroga alla Valbormida come zona disagiata. I conti dei risultati economici si faranno dopo” conclude Neirotti.

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