Cronaca

Scarcerati per un ritardo delle Poste, i ladri non fanno in tempo a lasciare la cella: arrivata la seconda ordinanza

Albenga. Alla fine il Tribunale di Savona è stato più veloce degli intoppi burocratici. Altin e Burim Markja, di 29 e 30 anni, gli albanesi arrestati con l’accusa di aver preso parte ad una serie di furti in ville ed appartamenti, che ieri stavano per uscire dal carcere grazie ad una raccomandata arrivata in ritardo, sono rimasti dietro le sbarre. La seconda ordinanza di custodia cautelare nei loro confronti (emessa ieri in fretta e furia dopo che la prima era stata dichiarata “inefficace”) è infatti arrivata prima che le porte del carcere si riaprissero davanti ai due Markja.

Il secondo arresto è stato quindi notificato mentre la coppia di ladri era ancora in cella. Il rischio che i due malviventi tornassero in libertà grazie ad un ritardo delle Poste è stato così scongiurato. Il disguido era nato perché, se gli atti della Procura non arrivano al tribunale del Riesame entro cinque giorni dalla presentazione del ricorso contro una misura cautelare, al momento di discutere l’udienza, la misura viene dichiarata inefficace e l’arrestato torna il libertà.

Tutto era iniziato il 25 aprile scorso con la richiesta di Riesame per Altin e Burim Markja (arrestati nell’ambito dell’operazione “Freeway”  condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Albenga e coordinata dal pm Giovanni Battista Ferro, che aveva portato in carcere una banda di ladri ritenuta responsabile di una lunga serie di furti in ville ed appartamenti). Il 26, il giorno dopo, dalla Procura di Savona era partita una raccomandata indirizzata al tribunale del Riesame Genovese; il 27, così come risulta dai timbri delle Poste, il plico di documenti era alla stazione di Genova Brignole. Da quel momento però è mistero su quello che sia accaduto: l’unica certezza è che le carte erano arrivate al Riesame soltanto ieri mattina quando ormai il termine dei 5 giorni era passato.

Un disguido che la Procura addebita proprio a Poste Italiane. Il Procuratore, ritenendo l’episodio molto grave, ha anche disposto che vengano svolti accertamenti per capire i motivi di questo ritardo ed eventuali responsabilità.

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