Cronaca

Savona, egiziani a processo per l’uso di certificati falsi per il ricongiungimento: colpa di un agenzia del loro Paese

Savona Tribunale

Savona. Avrebbe tentato di fare un ricongiungimento familiare con il cugino (il figlio della sorella del padre) utilizzando tre certificati falsi. Per questo due egiziani, uno dei quali, Mostafa S.M.F., 43 anni, residente a Savona da diverso tempo, erano stati rinviati a giudizio con l’accusa di aver utilizzato documenti non autentici. Nel corso del processo a loro carico però la verità che gli imputati hanno fatto emergere sembra essere ben diversa: le prime vittime di una truffa sarebbero infatti gli stessi egiziani.

Secondo la loro testimonianza infatti i due, che sono realmente cugini, avrebbero avviato le pratiche per il ricongiungimento tramite un’agenzia del loro paese. Ottenuti i documenti li hanno presentati alle autorità italiane convinti fossero in regola. Qui per loro era arrivata la sorpresa visto che l’ufficio della Questura aveva rilevato che tre dei quattro certificati presentati erano falsi. Così nei confronti dei due nordafricani, che nel frattempo avevano riavviato le pratiche per il ricongiungimento, era scattata la denuncia.

Nel corso del processo i due, assistiti dall’avvocato Antonino Ardagna, hanno presentato diversi documenti che attestano il loro legame di parentela ed è merso che, effetivamente, era stata l’agenzia egiziana a fornire loro i cerificati fasulli. Questa mattina in aula il giudice ha voluto contattare il Consolato per sollecitare l’invio dei certificati originali. Il processo è stato rinviato al prossimo 14 giugno data entro la quale le autorità egiziane sono state invitate a recapitare i documenti necessari a legalizzare il ricongiungimento.

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