Calice L. “Sabato mattina ho incontrato la madre di Nicolò Delladio, abbiamo parlato del giovane, delle sue indubbie qualità e di quanto è accaduto. Nell’occasione mi ha confermato che, a distanza di quasi tre mesi e mezzo dal tragico evento, ancora non è stato formulato l’esame tossicologico”: a dirlo è il sindaco di Calice Ligure, Livio Sterla, che torna sulla tragedia del ventenne, suo concittadino, trovato senza vita su una banchina del porto di Loano dopo una serata trascorsa presso la discoteca “Bfly”.
Gli esami tossicologici sul corpo del ragazzo, attesi per i giorni scorsi, non sono ancora arrivati, anche se probabilmente poco aggiungeranno alla dinamica della sciagura di quella notte di inizio febbraio. “Sono comunque molto amareggiato – dice il sindaco Sterla – Sinceramente non capisco come sia possibile che dopo tutto questo tempo ancora non sia stato formulato l’esame necessario. Mi auguro che detto referto, indispensabile per chiarire in quali circostanze è avvenuta la disgrazia, venga reso disponibile in tempi ridotti così da permettere di fare piena luce su questa drammatica vicenda”.
In una fredda serata di febbraio, Nicolò era uscito dalla discoteca, vestito in abiti leggeri nonostante il vento pungente, senza più far ritorno. Gli amici lo avevano cercato per un po’, poi si erano allontanati ciascuno rincasando, portandosi via in auto la giacca del giovane. Nel frattempo, il ragazzo scivolava in acqua e annegava nello specchio acqueo della Marina di Loano. Il giorno successivo, il 3 febbraio, le ricerche di soccorritori e sommozzatori si erano protratte sino al pomeriggio e dunque sino alla terribile scoperta: il cadavere presso la banchina del porto.
Per i genitori del giovane è un dolore difficilmente attutito dal tempo e la rabbia è ancora viva, in particolare per il mancato aiuto a Nicolò, lasciato in balia di se stesso proprio dagli amici che lo avevano indotto ad uscire e lo avevano accompagnato nel locale.