Economia

Gli albergatori in marcia a Savona: “Le tasse ci strangolano, chiediamo al governo di considerarci l’industria del turismo”

Savona. In cinquecento a Savona, in piazza Sisto, per la giornata di mobilitazione degli albergatori, chiamati a raccolta per l’iniziativa dallo slogan “300 sì e 90 no”, ovvero: lavoro destagionalizzato per 300 giorni all’anno, non soltanto per tre mesi di alta stagione. Franca Roveraro Cappelluto, presidente dell’Upa, descrive il senso della protesta-proposta: “Noi vogliamo mantenere i posti di lavoro, perché un Paese è ricco quando ci sono molti posti di lavoro. Noi li dobbiamo difendere e per questo, per la prima volta, siamo scesi in piazza”.

“Questa vuole essere una manifestazione forte, per far capire alle istituzioni che noi vogliamo continuare a lavorare – aggiunge – In questo momento, però, per la crisi economica stiamo perdendo quote di mercato molto importanti e alcune tasse messe recentemente dallo Stato se applicate con alcune aliquote alte strangoleranno le nostre aziende. Molte nostre strutture saranno obbligate a chiudere”.

Alle spalle c’è una stagione invernale disastrosa, un mercato che si restringe, una tassazione che ha raggiunto livelli insostenibili mentre il calo delle prenotazioni lascia intravedere un’altra difficile stagione estiva. Gli operatori del settore turistico si sono trovati in piazza Saffi, alla presenza del sindaco di casa Federico Berruti, e si sono diretti in marcia verso la sede della Prefettura in piazza Saffi. In testa al corteo anche il governatore provinciale Vaccarezza e l’assessore regionale Berlangieri.

“Abbiamo preparato un documento perché la Prefettura si faccia carico di istituire un tavolo con tutti i sindaci della provincia per armonizzare queste aliquote – evidenzia Franca Cappelluto – Devono essere più basse perché noi siamo attività produttive e come tali dobbiamo essere considerate. Vogliamo più attenzione per il turismo ed esserne considerati l’industria. Noi in questa provincia contribuiamo al pil e ai posti di lavoro. Oltre al turismo non sono molti i settori che li incrementano”.

L’assessore regionale al turismo Angelo Berlangieri commenta: “E’ un segnale di maturità da parte del mondo delle imprese che si rende conto che la situazione è molto difficile ed è il momento di farlo presente e evidenziarlo. La crisi sta mordendo tutti quanti, non bisogna arrendersi, bisogna sperare nel futuro. Questa manifestazione, fatta in maniera civile ma molto forte e chiara, ne è una testimonianza tangibile”.

“Noi da parte nostra non possiamo che lavorare fortemente per il futuro. Non è possibile aspettare. Cercheremo di dare risposte concrete. Come sempre ce la metteremo tutta e saranno i prossimi giorni a dimostrarlo. Oggi sono in piazza sia come assessore che come albergatore e imprenditore” conclude Berlangieri.

I titolari di strutture ricettive sfilano al fianco di chef, maitre, addetti alle reception, personale di sala e personale ai piani. Un corteo silenzioso, senza il ritmo della banda inizialmente previsto, in segno di lutto per il terremoto emiliano (per il quale è stato osservato un minuto di raccoglimento). “Riaffermare il senso del nostro lavoro, dell’impresa, dei lavoratori, degli imprenditori; questo il nostro obiettivo – rimarca il direttore dell’Upa, Carlo Scrivano – Anche in modo silenzioso, a ricordo di chi oggi ha perso la vita”.

“E’ un grande segnale di partecipazione di tutta la categoria che finalmente ha capito che le battaglie fanno condotte uniti e non divisi, non polverizzata come tanti uniti… Una bella presa di coscienza nell’essere e rappresentare un vero e proprio comparto industriale e come tale vuole essere trattato. Imprenditori e lavoratori del settore fanno grandi sacrifici e mantenere in piedi le strutture e le varie professionalità non è semplice: loro rappresentano il nostro prodotto Italia ed è giusto riconoscergli il ruolo determinante nell’economia e nella tutela dei posti di lavoro” sottolinea il presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza.

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