Economia

Fac, rinviata la decisione sulla cassa integrazione: presentato un “timido” piano industriale

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Albisola S. Un “timido” piano industriale verso il quale i rappresentanti dei lavoratori si mostrano prudenti, anche perché presupporrebbe l’esistenza – al momento non corrispondente alla realtà – di imprenditori interessati all’acquisto dell’azienda. I dipendenti della Fac di Albisola Superiore, in attesa oggi dell’incontro presso l’Unione Industriali dal quale cercavano garanzie per il proprio futuro, devono al momento accontentarsi di un progetto che alcuni definiscono “vago” e di un rinvio della decisione sulla cassa integrazione straordinaria al prossimo incontro previsto per il 24 maggio.

“Il piano industriale oggi descritto dal liquidatore parla genericamente di una newco che sia disposta ad affittare un ramo d’azienda della Fac per un tempo pari a tre anni, dopodiché deve impegnarsi ad acquistare il tutto – spiega Alessandro Milanesi della Rsu Fac – Si tratta di un’ipotesi al momento poco concreta, ma è questo che si andrà a proporre a eventuali acquirenti. Un piano che prevederebbe la permanenza in Fac di 90 persone”.

Ad oggi sono 148 i lavoratori in cassa integrazione ordinaria in scadenza il prossimo 27 maggio. “Nell’incontro del 24 all’Unione Industriali dovranno darci una risposta sulla cassa straordinaria e garanzie sul futuro. Il liquidatore ci ha parlato di trattative in corso con alcuni imprenditori di cui non conosciamo l’identità” conclude Milanesi.

Duro il commento di Fulvio Berruti della Filctem Cgil: “Si tratta di un piano inaccettabile. E’ il progetto di un liquidatore, non di un soggetto imprenditoriale. Si prevedono 3 milioni e mezzo di pezzi all’anno, quando attualmente non si riescono a realizzare con 158 unità lavorativi più il ricorso alle coperative. Impensabile che si producano con 90 persone di organico”.

“Il piano industriale è da rigettare: lo hanno rigettato i lavoratori – sottolinea Berruti – E’ un disastro, non un piano. Prevede 60 lavoratori in meno, è una mazzata sociale, è presentato da un liquidatore e senza la garanzia d’investimento di un imprenditore”.

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