Alassio. Il terremoto politico alassino conseguente all’inchiesta della magistratura che vede gravi accuse piombare sulla testa di sei persone, tra cui il vice sindaco Luigi Sibelli accusato di far parte di una mini-organizzazione dedita alla falsificazione di atti pubblici, si arricchisce di una nuova “scossa”: le dimissioni dello stesso numero due in Comune, annunciata dal primo cittadino Roberto Avogadro.
“Innanzitutto ribadiamo la nostra totale stima per Luigi Sibelli, persona al di sopra di ogni sospetto, e ci auguriamo che quanto prima possa dimostrare la sua completa estraneità ai fatti che gli vengono ascritti – premette Avogadro – In secondo luogo dichiariamo la nostra piena fiducia nella magistratura alla quale chiediamo soltanto di essere sollecita nel portare avanti questa indagine affinché i fatti vengano chiariti al più presto”.
“Conseguentemente e coerentemente con la nostra volontà di legalità e rispetto delle regole che muovono la nostra azione amministrativa, in netta discontinuità di chi ci aveva preceduto, e nel rispetto di quanto affermato in campagna elettorale per cui ‘i nostri eletti si impegnano ad auto sospendersi dal loro incarico nel caso siano raggiunti da un avviso di garanzia e se questo avviso di garanzia porterà, poi, ad un rinvio a giudizio dovranno arrivare le dimissioni immediate’, il vice sindaco Luigi Sibelli ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di assessore e vice sindaco e si è auto sospeso da quella di consigliere comunale fino al completo chiarimento della sua posizione”.
“Ringraziamo Luigi Sibelli per questo atto che denota forte senso delle istituzioni e lo ringraziamo per il lavoro prezioso fin qui svolto, attendendolo nuovamente a ricoprire il suo ruolo una volta che la vicenda sarà chiarita – continua il sindaco alassino – Dal nostro punto di vista un atto dovuto ma che fa estremamente onore a Luigi Sibelli e lo pone su un piano anni luce distante da chi, negli anni scorsi, ha accumulato, vantandosene, avvisi di garanzia, rinvii a giudizio e condanne senza mai avere il buon gusto di fare un passo indietro dalla sua carica di sindaco e oggi ha anche la faccia tosta di ergersi a paladino del buongoverno. Non c’è persona meno indicata di Melgrati a fare prediche in questo senso, proprio lui che ha fatto della promiscuità tra pubblico e privato la sua azione costante”.
“Noi abbiamo dato dimostrazione su cosa intendiamo per rispetto delle regole: Sibelli si è dimesso: quello che ha fatto lui in un giorno, Melgrati non è riuscito a farlo in 10 anni, dal moemnto che con 20 avvisi di garanzia avrebbe avuto modo di fare un passo indietro. Questo pone Sibelli e Melgrati in antitesi: uno dimostra di avere un forte senso delle istituzioni, l’altro solo il senso del ridicolo” conclude Avogadro.