Cronaca

Savona: arrestato per rapina smaschera le finte vittime, ma finisce per patteggiare 16 mesi per spaccio

tribunale Savona

Savona. Fin dal primo momento si era difeso dall’accusa di aver rapinato due ragazzi calabresi sbarcati a Savona da una nave della compagnia Costa Crociere. Nessuno tra gli inquirenti però, forse anche perché lui, C.C., quarantaquattrenne savonese, era un pregiudicato, ha creduto alla sua versione dei fatti. Fatto sta che l’uomo, nell’ottobre 2011, era finito in manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di rapina. Accusa per la quale è stato processato ma, alla fine, è stato assolto ritrovandosi però a patteggiare una condanna per spaccio di droga.

L’intricata vicenda che ha coinvolto il quarantenne savonese inizia quando gli viene contestato di aver rapinato, nel maggio 2011, armato di un coltello, in piazza del Popolo, due giovani turisti che erano in gita scolastica a bordo della nave da crociera. Dal racconto dei due ragazzi era emerso che il quarantenne li aveva avvicinati e, dopo averli minacciati con un coltello, si era fatto consegnare uno zainetto con più di quattrocento euro. A quel punto sarebbe fuggito a bordo di uno scooter e grazie alla descrizione del mezzo e del presunto rapinatore fatta dai due turisti C.C. era stato identificato.

Completamente diversa invece la versione fornita dall’arrestato: l’uomo aveva spiegato di essere stato avvicinato dai due ragazzi che erano alla ricerca di “fumo”. Il quarantenne a quel punto aveva risposto ai due turisti che avrebbe potuto procurare loro dell’hashish. Per questo si era fatto consegnare una sessantina di euro e, dopo avergli lasciato un recapito telefonico, si era allontanato in scooter per andare a cercare lo stupefacente. A quel punto – sempre secondo la versione del savonese -, non vedendolo tornare, i ragazzi lo avevano chiamato e gli avevano promesso che gliela avrebbero fatta pagare. In effetti era poi arrivata la denuncia per rapina ai carabinieri alla quale era seguito l’arresto.

Nei mesi scorsi per il quarantenne, che continuava a professarsi innocente, era arrivata anche la richiesta di giudizio immediato per rapina. Nel corso del processo, durante il quale l’uomo è stato assistito dall’avvocato Andrea Frascherelli, il castello accusatorio nei confronti del presunto rapinatore ha iniziato a vacillare sempre di più.

Dalle testimonianze delle due presunte vittime sono emerse diverse contraddizioni: i racconti dei ragazzi infatti presentavano delle incongruenze, mentre la versione fornita da C.C. trovava alcune conferme. Per questa ragione, stamattina, il giudice ha deciso di assolvere il quarantenne dall’accusa di rapina perché il fatto non sussiste. Il pm ha anche chiesto la trasmissione degli atti in Procura per valutare l’ipotesi di reato di falsa testimonianza e calunnia a carico dei due ragazzi.

Insieme all’assoluzione però per l’imputato è arrivata anche una condanna: visto che è emerso che lui aveva offerto dello stupefacente ai due turisti il capo d’imputazione è stato modificato con una contestazione supplettiva. C.C. ha così patteggiato un anno e 4 mesi di reclusione per aver offerto di cedere della droga ai ragazzi.

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