Politica

Regione, circolare anti-cemento a tutela delle acque: Melgrati (Pdl) chiede chiarimenti e marcia indietro

Marco Melgrati

Regione. La cosiddetta circolare anti-cemento del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria in relazione alla legge “Misure Urgenti per la tutela delle acque” ha visto il consigliere del Pdl Marco Melgrati chiedere un chiarimento con la richiesta di marcia indietro da parte dell’ente regionale.

“La richiesta urgente è quella di un parere scritto circa l’interpretazione da dare alla circolare regionale che, di fatto, blocca tutti gli interventi edilizi dei Comuni non dotati di impianto di depurazione, anche quelli non in variante con presunto aumento del carico insediativi” dice Melgrati.

“Con l’interpretazione letterale data dagli Uffici Tecnici dei Comuni alla “circolare”, vista come le tavole della legge di Mosè dai funzionari comunali da me e da alcuni miei colleghi interpellati, sarebbe escluso anche solo il mero frazionamento di una unità immobiliare in due unità, e questo è assurdo e errato, come è assurdo ed errato comprendere il recupero dei sottotetti ai sensi della legge 24/01, o ampliamenti con o senza frazionamento ai sensi di un P.u.c. o del Piano Casa Regionale, oppure strumenti urbanistico attuativi conformi ai piani urbanistici comunali in vigore o i titoli edilizi diretti, come è parimenti assurdo ed errato comprendere gli interventi effettuati “in coerenza”; Come è assolutamente eccessivo e “contra legem” chiedere, per questi interventi, la verifica del Settore Ciclo integrato e gestione delle risorse idriche regionali”.

“Ho scritto anche circa un garbato scambio di opinioni con la Dott.ssa Minervini nella Commissione Urbanistica Regionale sul cambio di destinazione d’uso da albergo ad alloggi, che la Direttrice ritiene rientri nella fattispecie prevista dalla Legge; ho vibratamente contestato questa impostazione, perché se lo stesso è previsto dal P.u.c. vigente, anche questo intervento, a mio parere, non può rientrare nella casistica indicata dalla legge; infatti, l’aumento del peso insediativo si calcola sui metri quadrati utilizzati, precisamente 25 metri quadrati lordi per persona, ai sensi del comma 3 lettera a) dell’art. 33 della Legge Urbanistica Regionale 36/97; nel caso di cambio di destinazione d’uso da albergo ad alloggi i metri quadrati rimangono gli stessi, e, se un albergo aveva 40 camere da 14 metri quadrati, con una ricettività di 80 persone, è ipotizzabile che si possano ricavare 10/15 alloggi di taglio medio-piccolo, con un carico insediativo massimo, calcolando 3 persone per alloggio, di 45 persone contro le 80; per quello che attiene ai bagni, invece che 40, cioè uno per camera d’albergo, anche ipotizzando doppi servizi per il massimo di alloggi ricavabili, siamo a 30, inferiore a 40. Per quanto attiene alle cucine, come la dott.ssa Minervini mi aveva eccepito, è vero che ogni alloggio deve essere dotato di cucina, ma sempre per un massimo di 45 persone, mentre la cucina dell’albergo fornisce comunque un servizio di ristorazione per 80 persone equivalenti, più il personale, quindi anche in questo caso il carico è inferiore. E comunque la legge parla solo di varianti con aumento del carico insediativo, non di pratiche con procedura ordinaria” aggiunge ancora l’esponente del Pdl.

“Ho chiesto quindi un parere scritto alla dott.ssa Minervini su questa circolare, teso a fare chiarezza, anche perché gli Uffici tecnici dei Comuni, per modificare il proprio orientamento, pretendono che sia messo nero su bianco dal Direttore del Dipartimento Ambiente; circolare che se rimanesse tale, darebbe origine ad infiniti contenziosi legali con richieste di danni ai Comuni, e comunque danneggerebbe in maniera irreparabile l’intero comparto edilizio in Regione Liguria” conclude Melgrati.

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