Loano, Sandre: “Non siamo contro il Bfly, sull’impatto acustico del porto Comune poco chiaro”

Sandre - Tassara

Loano. “Non siamo contro il Bfly e la zona del porto, tuttavia i chiarimenti anche documentali chiesti alla maggioranza non sono arrivati e quindi abbiamo votato contro in Consiglio comunale”. Così Dino Sandre, della minoranza loanese, spiega la sua posizione la revisione della zonizzazione acustica della zona del porto di Loano.

“L’amministrazione ha proposto il cambiamento di classificazione acustica dell’area portuale compresa tra il B-fly estivo, il molo sopra-flutto Francheville, il lungomare Garassino-Garbarini e la banchina confinante col parcheggio all’interno del porto. Per questa area, precedentemente compresa in un’area più vasta classificata “area di intensa attività umana”, che vedeva limiti acustici di 65 db diurno e 50 db notturno, viene proposta una nuova classificazione come “area prevalentemente industriale” con limiti acustici di classe 70 dc diurno e 60 db notturno”.

“A fronte di tale proposta – aggiunge – la minoranza ha chiesto all’assessore Tassara quali fossero le motivazioni a sostegno del cambiamento della zona portuale sopraddetta da “area ad intensa attività umana” ad “area prevalentemente industriale”; la relazione sui dati acustici rilevati dalla Società eos srl; se, come previsto dall’articolo 8, comma 2, della Legge quadro sull’inquinamento acustico n°447 del 26 ottobre 1995, il Comune aveva ritenuto opportuno richiedere agli operatori interessati la documentazione di impatto acustico. Non avendo saputo rendere conto di quanto chiesto dalla minoranza, (fatto che si ripete con una certa frequenza nel corso dei Consigli comunali) questa ha invitato/suggerito all’assessore di ritirare la pratica per informarsi ed aggiornarsi in merito e poter così rispondere esaurientemente ed in modo soddisfacente alle domande della minoranza, in modo da poter votare, tutti più coscientemente e con giudizio”.

“L’amministrazione, ignorata l’esigenza di informazione, chiarezza e trasparenza sollevate dalla minoranza, ha portato comunque la proposta alla votazione del Consiglio ottenendo il solo voto favorevole dalla maggioranza ed il voto contrario della minoranza che, non avendo congrui elementi per poter capire ed esaminare la proposta, non ha avuto altra possibilità di voto”.

L’esponente dell’opposizione, pur non volendo entrare nel merito della vicenda giudiziaria delle case agricole, interviene in merito alla politica ambientale portata avanti dall’amministrazione “Da quanto riportato, si parla di decine e decine di progetti di case agricole, sui quali l’ingenuità della sola presa d’atto della Giunta comunale ed il dichiarare di non aver avuto la facoltà di capire, preventivamente, nel corso di anni, cosa stava succedendo ci sta come i cavoli a merenda. Più di tranquillità parlerei di cecità e sordità, di indifferenza ai doveri espressi poc’anzi e rimarcati nell’evidenziato del Piano ambientale, che consoni ad un buon amministratore, sono quelli di valutare a priori i possibili impatti degli interventi sul territorio ed eventualmente influenzarli”.

Tra le inchieste calde che riguardano Loano Dino Sandre si dimostra cauto anche per quella delle abitazioni e delle sale da gioco, con concessioni ed autorizzazioni rilasciate a prestanome di Fameli: “Sull’inchiesta è giusto aspettare l’esito delle indagini per stabilire ogni responsabilità, non è giusto e opportuno cavalcare la vicenda. Tuttavia è caso diverso rispetto alle case agricole di Verzi, dove il Comune non ha scelto in questi anni di modificare la situazione, senza una azione amministrativa che ponesse fine a possibili irregolarità. Anche per questo non ho condiviso la scelta di Zaccaria…” conclude Sandre.

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