Politica

Frana di Cengio: il 30 aprile riapre la Provinciale, a doppio senso di circolazione

Cengio. Riaprirà a doppio senso di circolazione lunedì 30 aprile la Provinciale 339 interrotta dalla frana fra Cengio e Saliceto, ripristinando così il collegamento tra la Valbormida e il Basso Piemonte. Ne ha dato annuncio il presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza, precisando che la riapertura è prevista per le ore 13.

“Non ho capito le polemiche – afferma Vaccarezza – Ho letto prese di posizione importanti e attacchi di vario genere su ritardi e minacce di boicottaggio, quando il boicottare le attività del territorio non mi pare una soluzione per risolvere i problemi. Stiamo parlando di una frana avvenuta il 15 febbraio. Il giorno dopo, casualmente, io ero seduto al Ministero dell’Ambiente tra i sindaci di Saliceto e Cengio a parlare di Acna. Ad oggi, per questa frana, la Provincia di Savona non ha ricevuto nemmeno un euro di contributo e in bilancio non ha i soldi per poter intervenire. Questo il quadro nel quale ci siamo messi a guardare la situazione il 15 febbraio. Inoltre, vi erano la necessità di rispettare le normative di legge per fare i lavori, impossibilità di dichiarare la somma urgenza perché non vi era la presenza dell’uomo per nessun tipo di attività per la quale si poteva richiedere”.

“Ci sono state grande collaborazione e grande sensibilità da parte degli uffici che voglio ancora ringraziare, grande collaborazione da parte della Rete Ferroviaria Italiana che ci ha aiutato in tutti i suoi comparti e declinazioni sostenendo la via della somma urgenza senza creare disagio. Ringrazio la ditta per il modo in cui ha lavorato. Siamo andati in somma urgenza con un primo stanziamento di 500 mila euro che fa parte di un progetto più vasto di poco meno di 1 milione di euro perché se vogliamo risolvere il problema e fare qualche anno ‘semi-tranquilli’ adesso bisogna intervenire nella parte verso Cengio per non ritrovarci tra due o tre anni nella condizione in cui siamo adesso” aggiunge Vaccarezza.

Gli operatori hanno avuto a che fare con un volume di 40 mila metri cubi di materiale da rimuovere; quotidianamente viene demolita una media di 300 metri cubi di roccia. “Devo rigranziare per la quantità di lavoro che è stata svolta – osserva Vaccarezza – Si è parlato di 16 ore ma non è vero: erano 24 ore, perché finito di lavorare da una parte, di notte si lavorava da un’altra per portare via la roba, pure nei giorni festivi. Per questo la critica mi è parsa ingenerosa e con pregiudizi”.

“Se qualcuno di Saliceto vorrà boicottare la Fiera del Primo Maggio potrà fare meno strada per farlo, perché la mattina del 30 aprile la via sarà riaperta. E non a senso unico alternato, ma a doppio senso di circolazione definitivo. Il 30 aprile, verso mezzogiorno o l’una, ci sarà il ritorno totale alla normalità in sicurezza. Inoltre ci sarà la prosecuzione dei lavori, che non sono finiti qui” conclude Vaccarezza.

“Con grande impegno e senso di responsabilità l’amministrazione e gli uffici provinciali hanno trovato il modo di effettuare la prima parte dei lavori in somma urgenza per un importo pari a 514.000 euro, necessari per eliminare il pericolo di ulteriori frane e mettere in sicurezza la parete. Per fare ciò sono stati stabiliti almeno 90 giorni di lavoro con turni di 16 ore. Grazie al grande impegno di tutti, ed in particolar modo della ditta EMI di Cengio che ha lavorato con turnazioni di 18 ore di demolizione completate da ulteriori turni notturni dedicati allo smaltimento del materiale, si è raggiunto un buon grado di sicurezza della parete e la strada sarà quindi pronta al riutilizzo in doppio senso di circolazione con oltre 30 giorni di anticipo rispetto ai tempi indicati dal cronoprogramma” osserva l’assessore Roberto Schneck.

“Tale riduzione dei tempi è dovuta ad un impiego massiccio di idonei mezzi d’opera e di oculate scelte progettuali che hanno consentito l’ottimizzazione dei tempi lavorativi, che spesso si sono
protratti per le intere 24 ore, nell’assoluto rispetto della sicurezza dei lavoratori” conclude l’assessore provinciale.

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