Cronaca

Discontinui sconfitti in tribunale, comandi dei pompieri in affanno: vita dura per chi lavora per la nostra sicurezza

vigili del fuoco

Savona. E’ bastato un comma a fermare il cammino dei vigili del fuoco volontari verso l’ottenimento di una regolarizzazione del proprio rapporto di lavoro con tanto di assunzione a tempo determinato.

Il ricorso, presentato tre anni fa dai primi tre discontinui, tutti savonesi, e che, dopo la vittoria in primo grado, sembrava avviato verso un buon esito, si è scontrato contro la recente legge 183 del 2011 che, in un poche righe, sentenzia che il lavoro dei vigili del fuoco volontari non può essere in alcun modo considerato di tipo subordinato. E questo anche quando si riscontra una certa continuità nei richiami (oltretutto anche in assenza di particolari calamità, tipo terremoti o alluvioni, che giustificherebbero una richiesta di lavoro continua e “regolare”).

Il ricorso in questione, sostenuto dalla FNS Cisl, è naufragato di fronte alla Corte d’Appello di Genova che, pur riconoscendo la fondatezza della decisione di primo grado (con la quale si sanzionava il Ministero a pagare ai discontinui un risarcimento danno pari a quindici mensilità, e comunque non con l’assunzione dei diretti interessati) non ha potuto certo ignorare la “sopraggiunta” legge.

L’ennesima delusione per una categoria che già deve fare i conti con l’incertezza quotidiana, un numero di richiami che diminuisce e stipendi che tardano ad essere saldati. Una situazione che va a rendere complicato il lavoro all’interno dei diversi Comandi dei vigili del fuoco – savonesi, liguri e italiani in generale – dove si registra una costante carenza d’organico, con il personale permanente, che ha in mano la gestione delle emergenze, oberato di lavoro e impossibilitato a rispondere agli sos con la dovuta “tranquillità”.

“A Savona, ad esempio, si dovrebbe contare su due partenze più un rincalzo, ma spesso la seconda partenza non c’è – sottolinea Costanzo Protto della Fns Cisl – Questo significa che la popolazine savonese può contare su 5 soli uomini più i rincalzi di 2, 3, massimo 4 persone. Mancano gli uomini: colpa dei tagli del governo e di pensionamenti cui non è seguito un turnover. Non voglio certo fare allarmismo, ma garantire in questo modo la sicurezza non è per niente facile”.

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