Savona. Il segretario uscente della Lega Nord Liguria, Francesco Bruzzone, in un lungo intervento durante il congresso regionale a Savona ha delineato i passaggi più importanti del suo lungo mandato: “Dopo quindici anni non ho potuto fare il rendiconto di tutta l’attività svolta sennò avrei dovuto fare un intervento lungo tutti questi anni. Ho riassunto alcuni passaggi, quella dei chilometri, circa un milione e mezzo, è una battuta che è emersa rispetto al fatto che la Liguria è stata girata angolo per angolo e a volte ho dovuto usare come camera da letto le piazzole dell’autostrada quando non ce la facevo ad arrivare a casa”.
Bruzzone non rimpiange nulla, men che meno il non aver cercato un posto a Roma: “Io sono portato a stare con la gente, mi piace parlare genovese il più possibile; non mi voglio certamente perdere nei meandri di Roma. Da domani sono un militante della Lega Nord Liguria, posso continuare a girare la Liguria, quindi questa non soltanto è una riflessione sul passato ma anche una garanzia per il futuro, visto che il prossimo anno ci sono le politiche: posso garantire che Bruzzone non ci sarà”.
Sull’affaire Belsito ripete ancora una volta: “Io non ho preso soldi, ho fatto fare a suo tempo com’è noto nove anni fa un contributo al movimento da parte di chi doveva essere nominato, come arrivano ogni mese”.
E sul periodo più difficile del suo mandato prima di quello attuale, cioè il commissariamento con l’arrivo del “legato federale” Rosy Mauro Bruzzone chiarisce: “Quando mi è stato mandato il legato, la lettera di nomina era a firma di Umberrto Bossi; io ho sempre seguito le indicazioni di Bossi e l’ho fatto anche quando mi ha detto di stare lì ma che avrebbe comandato un’altra persona, mandati lì su indicazione di qualcuno. Mi pare di capire che oggi questo qualcuno non c’è più nella Lega come non c’è più il legato”.
L’attività di dossieraggio secondo indiscrezioni riguarderebbe proprio anche il segretario uscente della Lega Nord Liguria: “Ho appreso informalmente ieri che entro anch’io a far parte del club dei dossierati insieme a Maroni e altri, vuol dire che forse chi ha commissionato questo dossier non mi voleva bene. Trovo vergognoso andare a indagare sulla vita di altre persone, ma ora è importante la Lega e oggi è la giornata dell’orgoglio, in cui si riparte di gran carriera”.