Economia

Cairo, i metalmeccanici in piazza contro la riforma del lavoro: “Subito interventi per lo sviluppo”

Cairo Montenotte. La riforma del mercato del lavoro e l’articolo 18 hanno spinto a scendere in piazza anche i metalmeccanici della Val Bormida. Il corteo con circa 150 lavoratori si è mosso da piazza Stallani, si è snodato per via Roma ed ha fatto ritorno nella piazza allestita per i comizi, passando per la protesta sotto il Comune e cori contro il ministro Fornero.

Questa mattina, per le vie del centro di Cairo Montenotte, i lavoratori aderenti allo sciopero si sono ritrovati per far sentire la loro voce, con una manifestazione organizzata da Fim Cisl, Fiom e Uilm.

“Siamo stanchi di sentirci dire che il problema in questo Paese è l’articolo 18, che non c’è libertà di licenziamento, non c’è possibilità di uscita, non c’è flessibilità in ingresso – ha scandito al megafono Alberto Lazzari della Fiom – Il problema in questo Paese è che c’è poco lavoro, che da anni i governi non fanno più una politica industriale, non sostengono le imprese, non credono nell’industria che ha fatto grande l’Italia. Questo è il problema”.

“Era venuto al tavolo anche il ministro Passera – ha proseguito Lazzari – ci aspettavamo una riforma del lavoro che mettesse in campo lo sviluppo, liberasse le energie di questo Paese e ci consentisse di produrre più ricchezza, per poter distribuire meglio la ricchezza stessa. Ci stanno appioppando una riforma del lavoro che ancora non va bene perché non dice una parola chiara sul licenziamento giustificato e perché i partiti la vogliono ancora cambiare in Parlamento, peggiorandola. Insieme alla riforma del mercato del lavoro che non dà gli ammortizzatori sociali a tutti, anzi, riduce pesantemente la mobilità e la cassa integrazione straordinaria, gli interventi per lo sviluppo ancora non arrivano e la crisi morde sempre di più. E dire che noi siamo quelli che pagano le tasse in questo Paese, fino all’ultimo centesimo”.

Massimo Sensoli, segretario generale Fim Cisl Savona, ha dichiarato: “I cittadini non si meritano la riforma delle pensioni, la riforma del mercato del lavoro e quello che ha iniziato a fare da ieri la riforma fiscale. In questo momento stanno aggiungendo un tassello che prende dalle tasche dei cittadini e va a impoverire di conseguenza la struttura sociale di una popolazione che non merita la situazione che ci stanno creando. Non c’è nessuna idea di sviluppo a livello nazionale e non c’è un’idea di sviluppo a livello territoriale. Cosa facciamo se chiudiamo le aziende di questa provincia e di questa valle? Dove li mettiamo a lavorare i cittadini che devono contribuire al benessere di questo Stato, di questi Comuni e di queste province?”.

“Non c’è un’alternativa al lavoro industriale per i territori come il nostro – prosegue Sensoli – Non abbiamo la possibilità di creare dieci o ventimila posti come bagnini nella nostra provincia. Abbiamo bisogno di creare attività lavorative vere che garantiscano un lavoro vero, dove l’articolo 18 possa diventare un problema di diversa natura perché non c’è articolo 18 e non ci sono tasse se non c’è lavoro. Non ci sono altre possibilità nel nostro Paese se non sostenere il tessuto industriale. Noi lavoratori metalmeccanici dobbiamo trovare le motivazioni per portare avanti un forte confronto con le forze politiche”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario provinciale Uilm, Gianni Mazziotta: “Facciamoci sentire perché questa manifestzione serve a dare un messaggio di contrarietà a questa manovra. Noi chiediamo un rilancio dell’industria sul territorio nazionale che questo governo e quelli precedenti non hanno fatto. Noi siamo quelli che pagano veramente le tasse; ora fatele pagare a chi non le paga. Noi lo diciamo chiaramente: questa riforma è una cosa indegna, noi non siamo d’accordo. Qui non se ne può più”.

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