Alassio. Accuse pesanti nei confronti della maestra delle elementari alassine di via Neghelli, che sarebbe al centro del caso sui maltrattamenti nei confronti degli alunni: l’insegnante avrebbe costretto i bambini a baciare il pavimento, li avrebbe malmenati e fatti oggetto di tirate d’orecchie. Questo emerge dal quadro investigativo, particolarmente delicato, condotto dagli agenti del commissariato di polizia e della squadra mobile.
La segnalazione è partita dalla mamma di uno dei piccoli che frequentano la scuola primaria, quindi si sono aggiunti altri genitori con le loro testimonianze. Gli investigatori hanno ascoltato in forma protetta i minori, incrociando i racconti. I dati che ne sono emersi hanno spinto la Procura di Savona ad emettere una misura cautelare interdittiva a carico della maestra: la donna, cinquantenne, è stata sospesa dall’insegnamento.
Le mamme degli alunni avevano minacciato il “boicottaggio”, facendo disertare le lezioni se la maestra avesse proseguito le lezioni; i genitori quindi hanno investito del problema non solo la direzione didattica, ma anche gli agenti della Questura.
Secondo quanto emerge dai risultati dell’indagine, condotta sotto il massimo riserbo, il comportamento dell’insegnante non sarebbe stato soltanto severo, ma violentemente repressivo. Un metodo fuori da ogni canone educativo, con punizioni materiali che i bambini avrebbero riferito nei dettagli ai genitori.
L’ipotesi di reato si è concretizzata nel provvedimento del giudice per le indagini preliminari, ovvero la sospensione cautelare dalla docenza. La donna è indagata per i maltrattamenti, ma potrebbe anche scattare l’ipotesi di abuso dei mezzi di correzione e disciplina.
Mentre la vox populi prendeva corpo nella città del muretto, emergevano riferimenti non solo a divieti duri imposti agli allievi (come quello di non andare in bagno), ma anche a percosse e umiliazioni fisiche, in particolare quella di baciare il pavimento al passaggio dell’insegnante. Sulla vicenda, però, gli accertamenti sono ancora in corso, mentre ancora una volta Alassio si divide su un caso di cronaca tra colpevolisti e innocentisti.