Savona. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Luca Venturino, 43 anni, l’imprenditore savonese arrestato, insieme all’avvocato Antonio Sordi e all’egiziano Khaled Mohamed El Zahed Helmi, nell’ambito dell’operazione dei carabinieri di Cuneo che ha smantellato un giro di droga (soprattutto cocaina, ma anche hashish e marijuana) che avrebbe interessato il basso Piemonte, Savona e Albissola, ma anche Milano e il Torinese.
Venturino, assistito dagli avvocati Francesco Ruffino e Franco Aglietto, stamattina in carcere si è presentato davanti al gip Fiorenza Giorgi, ma ha preferito non parlare. Una strategia giustificata probabilmente anche dal fatto che, oggi pomeriggio, l’uomo sarà interrogato sempre nel Sant’Agostino dal Procuratore di Mondovì Maurizio Picozzi. E’ probabile che in questa circostanza Venturino decida di rispondere ad alcune domande.
Questa mattina, sempre per rogatoria, nel carcere di Marassi è stato interrogato anche l’avvocato Sordi, difeso dal collega Paolo Nolasco, che, come era prevedibile, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche il legale sarà poi interrogato dal Procuratore Picozzi che, con tutta probabilità, andrà a Marassi per ascoltarlo nella giornata di giovedì. Anche l’avvocato Sordi, in quella circostanza, potrebbe invece decidere di rispondere al pm.
I tre arrestati savonesi per questa operazione antidroga sono tutti molto noti a Savona per le loro attività: Sordi, 52 anni, è avvocato civilista e penalista con studio legale in via Paleocapa e residenza a Roccavignale; Venturino, di Albissola, è titolare di Liguria Diesel, concessionaria dei veicoli commerciali Iveco, con sede a Savona in via Nizza e a Villanova d’ Albenga e la scorsa estate ha gestito anche uno stabilimento balneare a Spotorno; Helmi, egiziano, 54 anni, anche lui residente ad Albissola, è comproprietario di due kebab in città. Per tutti loro l’accusa è, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Nello specifico, all’avvocato Sordi gli investigatori contestano di aver fatto da intermediario per la cessione di un chilo di cocaina da parte di Alessandro Bernucci a Stefano Pietraroia (altri due arrestati nell’operazione), episodio che sarebbe avvenuto nel giugno di un anno fa a Monza.
Luca Venturino, secondo gli inquirenti, sarebbe stato uno dei clienti di Pietraroia, avrebbe acquistato da lui “con frequenza settimanale” cocaina in quantità variabili (tra i 25 e i 50 grammi per volta) che avrebbe poi a sua volta ceduto, in quantitativi di pochi grammi, a una cerchia di amici, fra il marzo e il luglio di un anno fa. Sarebbero due, invece, gli episodi di spaccio di cocaina (in quantitativi di 25 e 50 grammi) risalenti alla primavera dello scorso anno e contestati all’egiziano Khaled Elmi che avrebbe avuto come acquirente Stefano Pietraroia.
Il blitz che li ha portati in manette, eseguito dai carabinieri dei reparti operativi di Cuneo, Savona, Imperia, Torino e Milano (coordinato dal colonnello Francesco Laurenti, ex comandante provinciale dell’Arma a Savona e ora alla guida del Comando provinciale di Cuneo) era scattato all’alba di martedì, con la notifica di dodici ordinanze di custodia cautelare e decine di perquisizioni. In provincia di Savona le misure avevano riguardato appunto Sordi, Venturino e Helmi.