Sanità, lunghe attese e disorganizzazione: “Non è colpa dei medici”

medici ospedale

Savona. “È troppo comodo affermare che i medici sono la causa di tutti i mali della sanità”: così l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Savona si erge a difensore della categoria alle prese con i tagli al settore.

“Se un paziente rimane più giorni in attesa di un intervento urgente, se un paziente con un tumore aspetta mesi per essere operato, se per fare un‘ecografia occorre un anno o più, se per eseguire una risonanza magnetica dobbiamo recarci in altre Regioni o a pagamento, risulta facile affermare che è colpa dei medici – si legge in una nota – I drastici tagli, definiti ‘razionalizzazioni’ decisi dalla Regione e applicati dalle Aziende Sanitarie hanno creato gravissimi problemi. L’Ordine dei Medici da tempo ha affermato che tali tagli avrebbero determinato un grave peggioramento dei livelli di assistenza. I medici in coro gridano basta!”.

La medicina, come professione, si basa sull’indipendenza intellettuale, sulla competenza scientifica e sull’autonomia decisionale – si legge ancora nel comunicato – Questi valori, comuni a tutte le professioni, trovano la loro più alta espressione proprio nella medicina per la tutela della salute del cittadino. Il medico, in scienza e coscienza, deve poter curare in modo ottimale il proprio paziente. È troppo facile criticare l’organizzazione di un reparto, quando al reparto mancano uomini e mezzi. È troppo facile lanciare anatemi contro una struttura privata quando quella pubblica non è in grado di far fronte alle esigenze dei pazienti. Il diritto alla salute dei cittadini deve essere difeso ad ogni costo!”.

“L’Ordine dei Medici richiama le molte figure mediche che hanno un ruolo decisionale a livello provinciale e regionale nelle scelte organizzative sanitarie ad attenersi al primario obbligo deontologico di tutela della salute dei cittadini. L’ordine si impegna a verificare che vengano assicurati livelli di assistenza al cittadino compatibili con una qualità di cura dignitosa”, concludono gli addetti ai lavori.

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