Economia

Presidio Confesercenti in via Paleocapa, Barisone e Devasini: “E’ l’anno delle mazzate ai commercianti”

Savona. Grande risposta dei commercianti savonesi all’iniziativa di presidio e volantinaggio della Confesercenti, stamane in via Paleocapa a Savona. Spiega Giorgio Barisone, funzionario sindacale della categoria: “E’ una situazione molto pesante qui a Savona, molto compromessa. Questo è l’anno schiacciante delle mazzate che arrivano dal governo nazionale e dall’apertura della grande distribuzione in zona”.

“I consumi si contraggono, ma per gli esercenti le spese fisse rimangono uguali se non persino aumentano e pertanto molti negozi sono in difficoltà e a rischio chiusura” aggiunge Barisone.

“La città ha risposto con incredibile interesse all’iniziativa di oggi. Ma i commercianti ci chiedono altre iniziative per calcare la sensibilizzazione” conclude.

L’inizitiva nazionale, declinata oggi anche al savonese, contesta specialmente le liberalizzazioni e le disposizioni su Iva, tassa di soggiorno, Imu, rifiuti, addizionali regionali e accise sul carburante, aumento aliquote contributive previdenziali per artigiani e commercianti.

Maurizio Devasini, vicepresidente provinciale di Confesercenti, commenta: “Lanciamo un grido d’allarme sulle ultime iniziative del governo che vanno a penalizzare la piccola e media impresa. Mi riferisco soprattutto alle liberalizzazioni, altro regalo alla grossa distribuzione la quale, qui a Savona, apre con un secondo centro che svantaggia il comparto commerciale esistente. Poi l’appesantimento della pressione fiscale e della contribuzione sui redditi di artigiani e commercianti. Senza parlare della crimininalizzazione dei piccoli commercianti, tacciati di evasione, quando invece sono sottoposti a studi di settori che comunque prevedono prestazioni minime da garantire”.

“Ci aspettiamo un 2012 molto duro, come confermano le proiezioni delle Camere di Commercio. Non siamo certamente aiutati dalle iniziative intraprese dal governo. Siamo molto preoccupati: il confronto con le aziende ci induce a moltiplicare le iniziative per far sentire il nostro grido d’allarme” conclude Devasini.

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