Cronaca

Nomi eccellenti nell’inchiesta antiriciclaggio: nel bagno di Fameli trovata cassaforte con 56 mila euro in contanti

Ponente. Nomi eccellenti del savonese sono finiti nell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’imprenditore Antonio Fameli, accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, falso, trasferimento fraudolento di valori e reati in materia tributaria.

Tra questi il notaio di Alassio, Elpidio Valentino, che aveva curato il bando per la privatizzazione dell’aeroporto C. Panero di Villanova d’Albenga, o ancora l’avvocato Claudia Marsala, di Varazze, che aveva difeso con successo un savonese vittima dei bond argentini. Per entrambi il quadro accusatorio sembra profilare un sostegno alle attività illecite e alle relative coperture utilizzate dal faccendiere nelle manovre di riciclaggio del denaro. Tra le persone indagate da parte della Squadra Mobile della Questura di Savona anche il direttore dell’ufficio postale di Ceriale, Roberto Genova, candidato alle ultime elezioni di Loano nel 2006 con la lista civica di Elisabetta Garassini, che da tre mesi svolge altre mansioni.

Intanto trapelano altri particolari dell’articolata indagine della Squadra Mobile savonese, come la conferma dell’attività di riciclaggio da parte di Fameli tramite alcune coperture e prestanome quando durante la perquisizione della sua abitazioni gli agenti hanno rinvenuto 56 mila euro in contante, rinvenuti all’interno di una cassaforte metallica rinchiusa a sua volta in un’altra cassaforte murata in una delle pareti del bagno. Un elemento probatorio considerato decisivo ai fini dell’indagine sulla ricostruzione della filiera illecita messa in atto da Fameli.

“Tutto il giro di denaro era rigorosamente in contanti per non avere tracciabilità, per questo quel ritrovamento di denaro, così ingente, privo di origine lecita, ha dato la conferma alle nostre indagini” spiega il Capo della Squadra Mobile Rosalba Garello.

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