Cronaca

Domiciliari a Fameli, gip non decide e dispone perizia sulle sue condizioni di salute. Interrogato anche Genova

Savona. Non verrà presa certamente prima di domani la decisione sulla richiesta di attenuazione della misura cautelare per Antonio Fameli, l’imprenditore di origini calabresi intorno al quale ruota l’operazione “Carioca” della Squadra Mobile che ha indagato su un presunto giro di riciclaggio di denaro. Il giudice delle indagini preliminari Donatella Aschero ha infatti chiesto che venga eseguita una perizia medica su Fameli per stabilire se le sue condizioni di salute sono o meno compatibili con la permanenza in carcere.

Per decidere se concedere i domiciliari al settantaquattrenne imprenditore, che da anni risiede a Loano, il gip attenderà quindi l’esito del controllo medico di domani. Intanto i legali di Fameli, gli avvocati Gian Maria Gandolfo e Maurizio Frizzi, gli stessi che hanno richiesto che la misura cautelare fosse alleggerita, hanno provveduto a trovare una sistemazione alternativa dove il loro assistito possa restare ai domiciliari. C’era infatti il problema che nell’abitazione di Fameli è rimasta la convivente Clara Magino, indagata a sua volta, e di conseguenza quella casa non poteva ospitare anche l’uomo. I difensori hanno pertanto individuato una sistemazione idonea in un alloggio di corso Europa, sempre a Loano. Adesso spetterà al gip decidere se concedere a Fameli di lasciare il Sant’Agostino.

Intanto questa mattina, dopo Fabio Domenicale e Carla Capello (difesi rispettivamente dagli avvocati Mara Tagliero e Umberto Luzi), davanti al giudice Aschero si è presentato Roberto Genova, il direttore dell’ufficio postale di Ceriale accusato di aver “accettato” l’apertura di un conto intestato a Giuseppe Carelli ma che secondo gli investigatori era invece nella disponibilità di fatto di Fameli (e utilizzato per operare sulla Pafimo Ltda). Anche Genova ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.

“E’ stata una decisione dettata non dal timore, ma che rispecchia la nostra strategia difensiva” ha precisato l’avvocato Rocco Varaglioti che insieme al collega Fabrizio Calamaro (nominato questa mattina per aggiungersi al collegio difensivo) assiste il dottor Genova. “Ad oggi – hanno aggiunto i difensori – non si può sapere quali siano gli esatti fondamenti delle accuse mosse nei confronti del nostro assistito e per questo non abbiamo dunque rilasciato alcuna dichiarazione”.

“Prima di parlare attendiamo di vedere perlomeno gli estratti conto inerenti alle operazioni effettuate dal signor Carelli, per vagliare le operazioni una ad una, in quanto siamo certi che il nostro assistito abbia effettuato delle segnalazioni inerenti alle operazioni sospette” hanno precisato gli avvocati Varaglioti e Calamaro che hanno anche annunciato di aver presentato un’istanza al gip: “Abbiamo richiesto la revoca della misura della sospensione dall’attività di intermediatore finanziario, che, a nostro modo di vedere, non ha alcun senso di esistere”.

Domani in tribunale non è previsto nessun interrogatorio. Le audizioni delle persone coinvolte nell’operazione che ha portato all’arresto di Fameli riprenderanno giovedì quando davanti al giudice Aschero si presenterà il notaio alassino Elpidio Valentino che intende chiarire la sua posizione, spiegando (e documentando) tutte le operazioni immobiliari che gli sono state contestate.

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