Cronaca

Case agricole Verzi, continuano gli accertamenti: una trentina le persone indagate per ora

Savona Tribunale

Loano. Proseguono gli accertamenti per l’inchiesta sulle case agricole di Verzi, ma le bocche in Procura sono cucite. Dal sesto piano di palazzo di Giustizia non arriva nessun commento e nessuna novità sugli sviluppi dell’indagine su una presunta maxi lottizzazione abusiva che, l’altro ieri, ha portato al sequestro di 200 mila metri quadrati di terreno nella località di Loano. L’unica indiscrezione che trapela riguarda il numero degli indagati che, per ora, sarebbero ventidue tra i proprietari dei terreni finiti sotto sequestro più un’altra decina di persone sulle cui proprietà non sono stati apposti i sigilli.

Su nessuno dei terreni sequestrati ci sono case abitate: in alcuni casi si tratta di aree per le quali era già stato approvato un progetto, in altri di aree interessate da un cantiere. Non è da escludere però che nei prossimi giorni anche alcune ville che sono abitate possano finire nel mirino della Procura. Nell’elenco degli indagati sono finiti anche alcuni nomi noti nel loanese come quello del vice sindaco Remo Zaccaria (accusato anche d’abuso d’ufficio) e il notaio Fabrizio Marasco.

Il mirino degli inquirenti sarebbe puntato in particolare verso alcune società immobiliari che avrebbero acquistato i terreni sui quali fare affari realizzando o facendo realizzare ville “agricole”. Non si sarebbe trattato insomma di singole operazioni immobiliari ma di una unica. L’inchiesta sulle case agricole era iniziata già nel 2010 e aveva portato ad indagare su presunti abusi e irregolarità edilizie e aveva fatto finire nel mirino dei magistrati circa due terzi dei proprietari delle case agricole costruite o progettate nella frazione di Loano negli ultimi 10-12 anni.

Nei guai, dal 2007, erano finite tutte le costruzioni finite o iniziate nell’area, circa 120, e in novanta casi ci sarebbero irregolarità, con abusi edilizi gravi e meno gravi. Dieci avvisi di garanzia erano già strati emessi un anno e mezzo fa. Il problema delle case agricole era nato dopo una serie di controlli che avevano rilevato che le abitazioni non avevano i requisiti previsti dalla normativa.

Per costruire una casa, in zona agricola vincolata, è necessario infatti presentare anche un Piano di gestione di un fondo di almeno 10 mila metri quadrati, non necessariamente confinante. Molte delle ville “agricole” di Loano, finite nel mirino della Procura di Savona e della Polizia municipale, non hanno invece avviato il piano agricolo. Gran parte dei terreni poi non erano coltivati. Da qui era partita l’inchiesta che, nel tempo, aveva coinvolto uno dopo l’altro i proprietari delle case.

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