Savona. Era stata rinviata a giudizio con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione perché, secondo quanto accertato dai carabinieri di Savona, nell’appartamento che aveva preso in affitto ospitava un trans, suo connazionale, che in quell’alloggio riceveva regolarmente clienti con i quali consumava rapporti sessuali. Erano stati proprio i residenti del palazzo, in via alla Marina, nel quartiere Fornaci di Savona, a segnalare ai carabinieri che nella casa dove viveva in affitto una brasiliana di 28 anni, Gabriela F.B., c’era uno strano via vai di uomini.
Il sospetto dei militari, fin da subito, era che in quell’appartamento fosse stato messo in piedi un giro di prostituzione. Da lì quindi sono partiti tutti gli accertamenti del caso che avevano portato all’identificazione dei due inquilini dell’alloggio: Gabriela F.B. ed un suo connazionale transessuale che, come verificato dai carabinieri, si prostituiva nell’appartamento.
Questa mattina in tribunale si è chiuso il processo a carico della ventottenne brasiliana. Prima della discussione in aula è stato ascoltato uno dei militari che ha seguito l’indagine che ha raccontato: “Nei primi mesi del 2008 avevamo ricevuto delle lamentele da alcuni abitanti del civico di quell’appartamento che parlavano di uno strano via vai di uomini dal portone. Per questo abbiamo pensato subito ad un presunto fenomeno di prostituzione. Abbiamo iniziato una serie di controlli che ci hanno portato ad identificare i due inquilini della casa”.
“Il 6 marzo del 2008 abbiamo organizzato un controllo in borghese: un collega si è finto un cliente e, tramite il numero trovato all’interno di un’inserzione su un giornale, ha chiesto un appuntamento. Si è così accordato per un incontro e, quando ci ha comunicato l’indirizzo, abbiamo proceduto ad un controllo nell’alloggio. Lì abbiamo trovato elementi utili, a nostro giudizio, a confermare che nell’appartamento era avviato un giro di prostituzione”. Dopo il blitz il trans era stato arrestato per violazione della legge sull’immigrazione clandestina visto che era rimasto in Italia nonostante un ordine di espulsione. Per la sua connazionale invece era scattata la denuncia per favoreggiamento della prostituzione.
Gabriela F.B. è stata così condannata ad un anno e 4 mesi di reclusione e 400 euro di multa (il pubblico ministero aveva invece chiesto una condanna a due anni e sei mesi) con la sospensione condizionale della pena.