Savona. Truffa e violazione della privacy: queste le accuse per M.L.B., artefice di un inganno “telefonico”. La donna, per la quale il pm ha chiesto una condanna a due anni di reclusione, aveva attivato trecento utenze cellullari Vodafone a nome di ignari cittadini (intestando loro schede prepagate da cinque euro) riuscendo poi a incassare una somma ingente telefonando con quelle utenze a una numerazione “800” a lei intestata.
A giudizio ci sono altre quattro persone tra le quali gli ex titolari e il gestore di un negozio di telefonia. Chiesti per loro complessivamente 3 anni e 3 mesi.
Più informazioni