Economia

Osservatorio regionale del commercio: in Liguria 31 mila negozi, quasi 7 mila in provincia di Savona

Guccinelli

Regione. Tiene il settore commerciale in Liguria nonostante la crisi. Lo afferma la prima analisi dell’osservatorio regionale del commercio che Unioncamere Liguria gestisce per conto della Regione, analizzando la dimensione della rete distributiva ligure presentata questa mattina dall’assessore regionale allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli e dal presidente di Unioncamere Liguria Luciano Pasquale.

Una rete abbastanza forte nonostante la diminuzione di 688 punti vendita, come si ricava dalla differenza tra gli 817 nuovi negozi sorti nel 2011 e quelli cessati pari a 1505. Secondo l’osservatorio regionale è la conseguenza della flessione dei consumi che, rispetto ad un anno pre-crisi come il 2006, sono diminuiti in Liguria di oltre il 3%, come l’occupazione che è scesa nella stessa misura. Un dato che deve essere tenuto in considerazione perché il commercio non è solo un’attività economica, ma anche sociale, e in Liguria 1 lavoratore su 4 vi trova occupazione.

Ammontano a 31 mila i negozi nella regione, soprattutto nel comparto non alimentare che conta 21.500 punti vendita, di cui il 97% è rappresentato da piccoli esercizi di cosiddetto vicinato, oltre 1000 medie strutture e 79 esercizi della grande distribuzione. E sono proprio i piccoli punti vendita a determinare una densità molto elevata degli esercizi commerciali in Liguria che non decresce e che rimane superiore alla media nazionale,15 ogni 1.000 abitanti.

Una densità più vicina ai valori dell’Italia meridionale, grazie anche alla configurazione del territorio, con la sua relativa carenza di spazi per grandi insediamenti commerciali e alla domanda turistica. E così gli oltre 2 milioni di metri quadrati di superficie commerciale al dettaglio sono localizzati per il 77% in Comuni con oltre 10.000 abitanti e per il 48% nei Comuni capoluogo. Segno che siamo in presenza di una rete policentrica e diffusa sul territorio. Rispetto all’Italia la Liguria si caratterizza per una maggiore presenza di negozi di articoli culturali e ricreativi (10,23% rispetto al dato nazionale dell’8,57%) e una relativa minore presenza di punti vendita di uso domestico. (12,74% rispetto a 15,02%) e una maggiore specializzazione nella vendita dei prodotti alimentari (18,49% contro il dato nazionale del 15,78%).

“I dati esposti oggi – ha spiegato l’assessore Guccinelli – ci parlano dell’importanza della rete commerciale sul territorio in un contesto difficile per il commercio, sia per la crisi dei consumi, sia per l’ulteriore tappa delle liberalizzazioni, un processo che non si può contrastare, ma che va governato salvaguardando il territorio e non creando difficoltà alle imprese. Per la Liguria le liberalizzazioni delle aperture non sono sconvolgenti, in parte infatti sono state attuate con il testo unico del commercio”.

Dalla ricerca dell’osservatorio emerge anche l’indice di densità riferito particolarmente alle strutture più grandi : 4.480 mq della grande distribuzione ogni 10.000 utenti con il valore più elevato nella provincia della Spezia e a seguire Imperia, Savona e Genova. Per le medie strutture i valori più alti sono ad Imperia e più bassi a Genova. Per quanto riguarda la grande distribuzione dal 2007 ad oggi, a seguito degli atti di programmazione della Regione, sono state attivate nuove superfici di grande distribuzione alimentare per quasi 36 mila mq di vendita e per l’extralimentare per poco più di 34 mila. Segno che l’alimentare ha attratto molto di più gli operatori della grande distribuzione. Anche se i valori restano bassi per volontà della stessa Regione che ha fatto la scelta con i suoi atti di programmazione nel 2007 di mantenere il massimo equilibrio possibile tra le varie forme distributive, dedicando una particolare attenzione ai piccoli negozi.

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