Calice Ligure. “Un ragazzo spensierato, pieno di vita, ma anche lavoratore”. Il ritratto di Nicolò Delladio, ventenne annegato nello specchio acqueo della Marina di Loano dopo una serata in discoteca, emerge dall’incrocio delle testimonianze di parenti, amici e conoscenti. Su Youtube un video lo vede insieme agli amici, qualche anno fa, espressione dell’esuberanza giovanile, in una “cantata” on the road.
E proprio oggi, presso la chiesa di Calice dove si svolgono i funerali, uno striscione lo ricorda nella sua veste goliardica: “What’s your name? Jimmy Ridimmy”. La tragedia lo ha colto nel fiore degli anni, dopo una notte al Bfly di Loano. Una fatalità: il ragazzo è scivolato in mare e, complice il freddo, non è riuscito a riemergere, forse per un malore o una congestione. Le ricerche, con l’ausilio dei subacquei del nucleo dei vigili del fuoco, nel tardo pomeriggio di venerdì hanno portato al ritrovamento del corpo tra il pontile “E” e il posto barca 11.
Durante l’autopsia sono stati prelevati campioni e tessuti per gli esami tossicologici che verranno effettuati nei prossimi giorni e che dovranno accertare la possibile presenza di un elevato tasso alcolemico nel corpo del ventenne, che avrebbe favorito il suo status confusionale.
Nicolò Delladio aveva studiato sino allo scorso anno all’alberghiero Migliorini di Finalborgo e aveva già lavorato, dopo la scuola, per alcuni mesi in albergo di Finale e presso un elettricista di Calice. Lascia il padre Rolando, forestale in pensione, la madre Marina e il fratellino.