Cronaca

Milanese a giudizio per aver rapinato 5 banche nel Savonese, errore di notifica: slitta l’inizio del processo

tribunale Savona

Savona. Si sarebbe dovuto aprire questa mattina, davanti al Collegio del tribunale di Savona, il giudizio immediato a carico di Pietro Noci, 55 anni, milanese, l’uomo ritenuto responsabile di cinque rapine messe a segno in provincia di Savona: il 26 agosto 2008 alla Carige di Varazze, il 24 novembre 2008 alla Carisa di Spotorno, il 15 dicembre 2008 ancora alla Carige di Varazze, il 16 febbraio 2009 alla Carige di Villanova d’Albenga e il 10 aprile 2009 nella filiale della Carige di piazza Leon Pancaldo a Savona.

Il processo però non è iniziato perché la fissazione del rito immediato non era stata notificata all’imputato. A causa del difetto di notifica, gli atti sono così stati ritrasmessi al gip che dovrà ripetere l’iter e fissare una nuova data per il via del procedimento.

Pietro Noci è un nome ben noto alle forze dell’ordine: il suo “curriculum criminale” infatti è piuttosto ricco e gli vengono contestati diversi assalti a sportelli bancari. Noci, nella maggioranza dei casi, agiva travestito da donna e, secondo gli inquirenti, avrebbe rapinato, dal febbraio 2008 al 27 aprile 2009, circa una trentina di banche in tutto il nord Italia: Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Aldo Adige, Emilia Romagna. Il rapinatore era stato arrestato nel giugno 2009 dai carabinieri del comando provinciale di Genova ma i “colpi” in provincia di Savona non gli erano ancora stati contestati.

Noci era uscito dal carcere nel 2007 dopo aver scontato una condanna a 15 anni, sempre per rapina. In Liguria, oltre alle rapine nella provincia di Savona gli si attribuiscono anche i colpi messi a segno a Sestri Levante (23 febbraio 2009), Arenzano (5 marzo), 22 aprile (Sanremo, Carige di corso Cavallotti). Il rapinatore di solito colpiva nelle banche più vicine alle uscite dell’autostrada e quasi sempre agiva travestito o da donna o in altri modi (una volta si era vestito da operaio dell’Anas). A tradire il Noci era stato il Telepass di un’auto rubata dal quale i carabinieri erano riusciti a individuare la zona dove abitava.

Oltre al Telepass, Noci era stato “inchiodato” anche da un’impronta di una scarpa lasciata sul bancone di una filiale. Da quella i militari erano risaliti a un’azienda che le produce nella zona di Voghera. Le stesse calzature erano poi state ritrovate nelle auto rubate che Noci usava come nascondiglio per i suoi “attrezzi da lavoro”: tre parrucche da donna e quattro paia di occhiali da sole appariscenti, guanti, abbligliamento femminile e ombrelli.

Nell’aprile scorso il cinquantacinquenne milanese era rimasto ferito assieme ad un agente della polizia penitenziaria dopo aver tentato di evadere durante un trasferimento dal carcere di Marassi al Tribunale di Massa Carrara, dove doveva presenziare ad una udienza. L’episodio era successo in un’area di servizio sulla A12. Il detenuto aveva tentato la fuga durante le operazioni di rifornimento di carburante del mezzo della Polizia Penitenziaria nella stazione posta dell’aria di servizio dell’autostrada A12 di Sestri Levante, in direzione Genova.

Noci aveva sfondato il lunotto che separa la cella interna del mezzo dalla postazione del guidatore. Uno dei colpi aveva colpito il detenuto e, di rimbalzo, anche l’agente: entrambi non erano rimasti feriti gravemente.

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