Cronaca

Francese armato di bastone sul lungomare di Zinola: scene di furia, poi devasta un ufficio della Questura

Questura

Savona. Sembrava indemoniato Hamza Frej, 26enne francese di origini tunisine, che ieri sera, intorno alle 23,30, ha iniziato la sua pazza corsa sul lungomare dei Ceramisti di Savona, con tanto di mazza di un metro in mano, sfasciando qualsisasi cosa incontrasse sul suo cammino.

Una violenza immotivata quanto furiosa, che ha portato un cittadino di Zinola a chiedere aiuto al 113 senza immaginare di assistere ad uno spettacolo che era appena iniziato e che avrebbe avuto un seguito altrettando movimentato. All’arrivo degli agenti della Squadra Volante, infatti, l’ira del 26enne s’è fatta ancora più accesa: dapprima, l’uomo ha tentato una rocambolesca fuga in spiaggia, nascondendosi in una cabina; poi, sorpreso dai poliziotti che hanno battuto palmo a palmo la zona con tanto di torce, li ha minacciati con la mazza, insultandoli in francese, arabo e italiano, giusto per avere la sicurezza di essere stato compreso.

Bloccato con non poca fatica, Hamza Frej è stato portato in Questura e rinchiuso temporaneamente in un ufficio, per dare alla polizia il tempo di compilare gli atti del caso. Tempo utilizzato dal francese per dare nuovamente in escandescenza, spaccando scrivanie e danneggiando i vetri antisfondamento. Di qui, la richiesta di intervento della Guardia Medica che, dopo una lotta con l’arrestato impazzito, è riuscita a somministrargli un sedativo e a permettere il suo trasferimento nella cella di sicurezza.

Qui, il giovane, come se nulla fosse, ha iniziato nuovamente a dare calci e pugni alle porte e ai muri, a inveire nelle lingue che conosce e ad esibirsi in atti osceni per tutta la notte. Uno show che ha portato avanti anche questa mattina, rendendo difficili le operazioni di identificazione così come il suo trasferimento in tribunale per la direttissima (le accuse per lui sono di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale) nel corso della quale, con fare scaltro, ha finto di non conoscere l’italiano e, dunque, di non capire cosa stesse succedendo. Nelle sue tasche, gli agenti hanno trovato 500 euro di cui si ignora la provenienza.

Dubbi che non sono stati chiariti nemmeno in aula dove il francese, nonostante la presenza di un interprete, si è rifiutato di parlare davanti al giudice e quindi non ha fornito nessuna spiegazione sui suoi gesti. Il giudice ha convalidato il suo arresto e confermato la misura di custodia cautelare in carcere. Il processo è stato poi rinviato al prossimo 16 febbraio vista la richiesta di termini a difesa presentata dal difensore di Frej.

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