Cronaca

Emergenza freddo: allarme per strade ghiacciate e per la distribuzione di alimenti freschi

Neve valbormida gennaio

Bisogna rassegnarsi: il freddo è destinato a durare ancora almeno fino al 20 febbraio, alimentato da un nuovo afflusso di aria gelida proveniente dalla Siberia e atteso in Italia per la notte di giovedì. Parola degli esperti che parlano di “una forte emergenza neve al Nord e al Centro” prevista per tutto il prossimo fine settimana.

Il nuovo e intenso afflusso di aria fredda dovrebbe investire in pieno l’Emilia Romagna, con possibili nevicate estese a tutto il versante centro-settentrionale del Tirreno, fino a Toscana e Lazio, Roma compresa. A Nord si prevedono nevicate lungo l’Appenino e fino alle Alpi occidentali, fino a Liguria, Piemonte e Lombardia. Gran parte dell’Italia, da Frosinone a Torino, dovrebbe quindi trovarsi ancora sotto la neve.

Il persistere delle condizioni meteo avverse e l’abbassarsi delle temperature fanno sì che l’insidia per la sicurezza della circolazione stradale sia in queste ore la possibile formazione di ghiaccio sulle strade. Lo Viabilità Italia raccomanda “la massima prudenza, con velocità ridotta e marce basse per rallentare, mantenendo una congrua distanza di sicurezza dal veicolo che precede e avendo sempre presente che la situazione più pericolosa si presenta quando, viaggiando su di una strada asciutta, ci si trova improvvisamente su di un tratto ghiacciato”.

Infine, arriva un allarme anche dalla Coldiretti: dall’inizio della settimana saranno possibili problemi di approvvigionamento di alcuni prodotti, soprattutto quelli freschi come verdura, uova e latte fresco ma anche altri generi alimentari. Coldiretti sottolinea come quasi centomila tonnellate di cibo deperibile non ha potuto essere consegnato per colpa della neve e del ghiaccio sulle strade.

Sulla base di un monitoraggio sul territorio nazionale emerge che nei campi a causa della neve è praticamente impossibile la raccolta dei pochi cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli. Ma il vero problema è il caos nei trasporti che ha reso impossibile la distribuzione dei prodotti alimentari, anche quelli già raccolti come mele e pere. “I mercati generali sono bloccati o lavorano a rilento mentre in molti casi si segnalano – sottolinea la Coldiretti – nei piccoli e grandi centri corse all’accaparramento di prodotti alimentari da parte dei cittadini che mandano in tilt le scorte disponibili. La situazione peggiore è per le produzioni importate dall’estero che devono affrontare lunghi viaggi sulle strade mentre i rifornimenti sono più garantiti si hanno nei mercati rionali o in quelli di vendita diretta”.

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