Dopo due settimane dalla sciagura della Costa Concordia l’emergenza non è ancora completamente rientrata. Cresce, infatti, la preoccupazione per il rischio ambientale che incombe sull’Isola del Giglio: sono ancora in corso le operazioni per l’estrazione del carburante dalla nave.
All’indomani della tragedia, il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha annunciato l’imminente approvazione di un decreto per regolamentare le rotte di navigazione più critiche. “Al di là delle iniziative delle istituzioni pubbliche, complice l’accresciuta sensibilità dei consumatori per le questioni etiche, negli ultimi anni anche le imprese sono sempre più attente all’impatto sociale e ambiente del proprio business – sostiene lo staff di “Noi Crociere”, il portale ad hoc che ha condotto un’indagine per approfondire come tali concetti trovino spazio nell’ambito delle politiche aziendali – In tal senso, si sente frequentemente parlare di sviluppo sostenibile e responsabilità sociale: si tratta di una moda passeggera o di una realtà effettiva? Il dato certo è che tali nozioni hanno ormai valicato l’ambito accademico, entro il quale sono state coniate, per essere adottate anche dalle aziende”.
“Dallo studio è emerso che le maggiori compagnie di navigazione presenti in Italia sono impegnate attivamente sul fronte della responsabilità sociale d’impresa con programmi per la formazione delle risorse umane e per la tutela del territorio e dell’ecosistema marino. Quest’impegno trova espressione all’interno del bilancio socio-ambientale, il documento che rende conto della situazione patrimoniale dell’azienda considerando anche le dimensioni sociale e ambientale interessate dalla condotta imprenditoriale, oltre alle voci di spesa e guadagno direttamente interessate dall’azione aziendale”, si legge nella nota di “Noi Crociere”.
“Il concetto di responsabilità sociale d’impresa è articolato e complesso e va oltre alle azioni legate alla solidarietà e alla filantropia. Infatti, si tratta di una vera e propria integrazione, all’interno delle strategie aziendali, delle preoccupazioni per l’impatto che il business ha sulle persone, la società e l’ambiente. Con il programma “Eco Ship”, MSC Crociere tutela l’ambiente con diversi accorgimenti che spaziano dal riciclo delle acque reflue all’installazione di un sistema di risparmio energetico in tutte le navi, in modo da monitorare costantemente i consumi. Costa Crociere ha introdotto nel Bilancio socio-ambientale 2010 un indicatore nuovo per esprimere al meglio le iniziative intraprese, e i risultati correlati, al fine di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra. Nel 2008 Royal Caribbean, in collaborazione con la ‘Fondazione Make-A-Wish Italia Onlus’, ha deciso di offrire ad una bambina pugliese di 8 anni e alla sua famiglia una vacanza da sogno a bordo della crociera ‘Navigator of the Seas'”.
“Purtroppo questa disgrazia, oltre ad aver causato molte vittime, rischia di mettere in pericolo un paesaggio incontaminato come quello dell’Isola del Giglio” commenta lo staff di Noi Crociere. “Tuttavia, se si escludono questi episodi, fortunatamente rari ed isolati, l’impatto delle navi sull’ecosistema ambientale è ridotto e sempre tenuto sotto controllo grazie a sistemi all’avanguardia per il rispetto del territorio”.