Cronaca

Criminalità mafiosa, gli inquirenti: a Savona le ‘ndrine dei Gullace e degli Stefanelli

Dia antimafia

Regione. Arriva da inquirenti ed esperti la mappa delle famiglie, ventuno in particolare, che operano nell’ambito della criminalità di stampo mafioso in Liguria. Quasi tutte della ‘ndrangheta e qualcuna della nuova camorra e della mafia siciliana che con la criminalità organizzata calabrese hanno stretto buoni rapporti di affari.

In provincia di Savona, sono due le ‘ndrine al lavoro: la famiglia Gullace, specializzata nelle estorsioni che ha radici a Cittanova (Reggio Calabria) e la famiglia Stefanelli, proveniente da Oppido Mamertina e Africo, imprenditori.

In provincia di Imperia sono le famiglie del Reggino, della Piana, di S. Luca, Seminara e Palmi a fare la parte del leone: i Palamara impegnati nel traffico di stupefacenti, i Pellegrino-Barilaro, imprenditori nel settore del movimento terra e edile, i Maffodda di Palmi che hanno base ad Arma di Taggia e gli Sgrò di Palmi, imprenditori edili fanno affari con i Tagliamento (Napoli), imprenditori immobiliari.

Tra l’altro, proprio a Seminara (Reggio Calabria), terra della sanguinosa faida tra i Pellegrino e i Gioffré, nel 2007 i carabinieri avviarono un’indagine sui condizionamenti che la cosca Gioffré operava sull’amministrazione comunale.

A Genova lavora nel commercio il gruppo Gangemi, il cui capobastone presiede il locale di ‘ndrangheta mentre il gruppo Nucera-Rodà controlla il locale di Lavagna ed è impegnato nel settore alberghiero. A questi due locali fanno riferimento i Monachella-Morso (gioco d’azzardo), i siciliani Fiandaca (ex fedelissimi dei Madonia, ristoratori in Liguria), i Macrì di Mammola (Reggio Calabria), i Caci (prostituzione e riciclaggio), i siciliani Lo Iacono (lavori stradali e edilizia), i campani Agiollieri legati al clan camorrista Gionta, impegnati nel commercio ma anche i Facchineri e i potenti Canfarotta di Palermo che tanto denaro investono nel campo immobiliare.

Alla Spezia il locale di ‘ndrangheta di Sarzana è guidato dai Romeo, provenienti da Roghudi (Reggio Calabria), imprenditori immobiliari come i De Masi di Sinopoli. Al locale fanno riferimento i campani Di Donna, che si occupano di videopoker e estorsioni.

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