Confagricoltura Savona: “Sull’Imu agricola il governo rifaccia i conti”

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Savona. “Il peso dell’IMU per le imprese agricole italiane, fra 1,3 miliardi di euro di nuove imposte e 2/3 miliardi di euro per l’accatastamento dei fabbricati rurali, è prossimo al valore della PAC per il nostro Paese: il settore non può permettersi questo salasso”. Questo il messaggio del presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi intervenuto, sulla grave questione dell’IMU, nell’ambito di un convegno alla presenza del ministro Catania e del presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo De Castro.

“Se si è commesso un errore nel valutare l’impatto dell’IMU sull’agricoltura – ha sottolineato Guidi – si rifacciano i conti: non si può, in una notte, alzare l’imposizione fiscale di 5 volte; va trovata una soluzione. Questo Governo ha basato il suo programma sull’equità, ma questo meccanismo non è equo”.

“Bisogna ricordare che l’agricoltura è economia reale e se l’agricoltura cresce, cresce anche l’Italia” ha concluso il presidente di Confagricoltura.

“Con l’Imu sui fabbricati rurali, su quelli strumentali all’attività agricola e sui terreni l’equità prevista dalla manovra ‘Salva Italia’ si traduce in un’eccezionale sperequazione per il mondo agricolo”. E’ quanto afferma il presidente di Confagricoltura Savona Massimo Rebella.

“Drammatica l’applicazione dell’IMU sui terreni agricoli liguri, i cui estimi catastali sono molto superiori rispetto a quelli del resto del Paese. Il moltiplicatore per stabilire la base imponibile dei terreni agricoli – 110, a fronte dell’attuale coefficiente pari a 75 – viene considerato da Confagricoltura Savona: “una misura inaccettabile che decreterà la morte non solo delle aziende agricole ma dell’intero settore primario . A ciò si aggiunge la beffa per i pensionati che avendo in proprietà dei terreni, affittandoli ai figli che ne continuano l’attività agricola, si trovano un fattore di moltiplicazione pari a 130, rispetto all’attuale 75, con aumento della tassazione del 500 per cento”.

“Nelle aree non svantaggiate della nostra Provincia, ma a forte concentrazione di aziende agricole, come Borghetto Santo Spirito, Loano e Pietra Ligure parzialmente – afferma il presidente Rebella – superfici agricole di un ettaro passano da una tassazione pari agli attuali 1.500 euro ad un valore intorno ai 5.000. Abbiamo scritto in questi giorni a tutti i Sindaci locali – continua Rebella – ricordando che il ‘Salva Italia” da facoltà ai Comuni di poter ridurre l’aliquota dallo 0,2%, applicabile ai fabbricati rurali ad uso strumentale, allo 0,1%; di ridurre quella per i fabbricati ad uso abitativo dallo 0,4% allo 0,2%; nonché di abbassare l’aliquota sui terreni dallo 0,76% allo 0,46%.. Fa piacere – ha concluso Rebella – che alcuni Sindaci Savonesi abbiano risposto al nostro sollecito. Martedì prossimo incontreremo la conferenza dei capi gruppo del Consiglio regionale ligure, confidando nel loro massimo impegno al fine di sensibilizzare il Governo sulla drammaticità di questo decreto per la nostra agricoltura.

“All’ennesimo aggravio fiscale per le aziende agricole, da non dimenticare il costo del gasolio, che in questi ultimi mesi ha raggiunto il picco dell’euro a litro e sembra destinato ad ulteriori aumenti incontrollabili ed a nostro giudizio ingiustificati e naturalmente insostenibili per le nostre realtà produttive. La situazione si è aggravata ulteriormente nel mese di febbraio – conclude Rebella – per le avversità metereologi che hanno portato alla perdita quasi totale di alcuni prodotti orticoli ed il danneggiamento di altri e del settore floricolo”.

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