Un po’ di Vado Ligure nelle “Vetrine d’artista”

quadro walter cicerone

Savona, prosegue la rassegna “Vetrine d’artista” presso la Cassa di Risparmio di Savona di corso Italia con le opere di Almerindo Walter Cicerone.

Personalità eclettica e fortemente legata allo spazio, alla vita del quotidiano del suo Territorio d’origine, dove vive e lavora, ovvero la “Piazzetta Cialet” nel borgo antico di Porto Vado a Vado Ligure. Almerindo Walter Cicerone ha il merito, anche, di promuovere la rinascita e la riscoperta di tale angolo prezioso della cultura locale, e non solo. Nelle sue opere, olio su tela o create sull’antica pietra nera d’ardesia, disegna e “racconta” con i colori ed i suoi tratti la ricchezza di questi “carruggi”, delle barche in risacca, dei colori sbiaditi dal tempo delle piccole case affacciate sulla piazzetta, perno della vita sociale di un tempo dove i pescatori s’incontravano e vendevano il prodotto della loro fatica.

Vado Ligure ha dato i natali e ha visto creare molti nomi noti dell’arte del Novecento (da Achille Cabiati a Arturo Martini a Renzo Bonfiglio) e da tale humus Cicerone trae forza, idee per dipingere, attraverso una tavolozza sensibile questi scorci, in una sorta di archeologia della memoria viva, mai melanconica, ma al contrario quasi sferzante per riaccendere la luce dell’interesse per tali porzioni urbane, pressoché soffocate dalla cementificazione ad oltranza della così detta modernità. Questo “mondo” descritto da Cicerone è ricco di racconti di vita reale, effettiva, di gioie e di dolori, di passioni: i suoi ritratti, cos’ì sensibili scavano nell’interiorità dei soggetti ripresi; le barche di legno, sempre ben dipinte con i colori del bianco, del giallo, del verde “sorridono” all’osservatore; lo “Studio dell’artista” con la sua semplice architettura, spalanca le finestre al sole, alla luce del mare che è lì a pochi metri, incuneato tra la piccola spiaggia, le barche in rimessa, ferito dal nastro d’asfalto della via Aurelia e dallo sfrecciare delle autovetture. Cicerone ritaglia e ricama con le sue opere un lembo di paesaggio ligustico autentico che, grazie alla sua sensibilità e creatività, è posto all’attenzione di Tutti, in una sorta di “preghiera” popolare al fine di non farlo spegnere e consumarsi nell’oblio generale della disavvertenza e sconsideratezza.

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