Rapina in Via Monti, parlano i commercianti: “C’è paura alla sera, altro che tenere aperti i negozi…”

rapina via monti "Ileana"

Savona. C’è preoccupazione tra i commercianti savonesi di Via Monti dopo la rapina avvenuta mercoledì scorso ai danni di Stefania Passalacqua, titolare del negozio di abbigliamento “Ileana Abbigliamento”, aggredita da due balordi che le hanno sottratto l’incasso della giornata, pari a circa 500 euro, poco prima della chiusura delle 20:00.

“Siamo dispiaciuti del fatto che la vicenda è avvenuta molto presto, intorno alle 20,15, queste persone non avevano nulla da perdere. Non sono spaventato dall’avvenimento in sé in quanto è raro qui da noi ma dal fatto che sempre più spesso si spengono presto le luci, noi cerchiamo di tutelarci chiudendo prima ma in questo modo impoveriamo il tessuto dei cittadini. Alle otto l’altra sera non c’era più nessuno, le persone non girano più la sera. Reati sull’area non ce ne sono molti, dispiace per la signora che si sarà spaventata molto, ma il dato preoccupante è che queste cose avvengono a causa dell’impoverimento commerciale” riferisce il titolare di un negozio che sottolinea: “Non si può presidiare la città come molti pensano perchè altrimenti diventiamo uno stato di polizia. L’unico modo di garantire la sicurezza del territorio è mantenere viva la presenza dei cittadini, se le vie e le piazze sono vissute è difficile che i malviventi possano provare a fare rapine. Non condivido l’uso di telecamere perchè non amo vivere in un Grande Fratello. Preferisco vedere le persone che girano, piuttosto che sapere chi mi ha rapinato dai filmati a circuito chiuso”.

“Questa rapina mi ha spaventato. Alla sera quando chiudo di norma non sono mai sola però l’episodio mi ha fatto riflettere, poteva succedere anche a me. D’ora in poi credo che chiuderò anch’io come gli altri alle sette e mezza, mi adeguerò alla tendenza degli altri commercianti” riferisce una barista.

“C’è paura ormai, alla sera quando abbassiamo le saracinesche è buio e non c’è nessuno. La sicurezza in questa zona è sempre un po’ precaria – riferisce una commerciante. Da tempo al mattino ci sono pattuglie di vigili o della polizia nei giardini ma non so se questo basta”.

E ancora un altro titolare di un negozio: “”Di norma chiudiamo alle sette e mezza, a volte anche prima. Il problema di questa via è che è una traversa di via Paolo Boselli e la strada di norma è poco illuminata. C’è paura soprattutto quando siamo soli”.

Sulla liberalizzazione degli orari serali i commercianti savonesi sono contrari ed esprimono tutte le loro perplessità, anche, e non solo, per la questione sicurezza: “Chiuderemo le serrande anticipatamente altro che proseguire gli orari di apertura. La liberalizzazione degli orari a Savona non è il modo per riprendere l’economia, anzi stare aperti maggiormente significa spendere di più a livello di energia ed elettricità” dice una signora.

“La liberalizzazione dei negozi non è ragionevole e siamo contrari, non si risolve in questo modo la crisi dei commercianti e dei piccoli imprenditori, senza considerare i costi aggiuntivi. Solo con un comprovato ritorno si tiene aperti, il resto sono chiacchere…”.

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