Nella terza giornata di fermo, gli autotrasportatori italiani non abbassano la guardia. Il numero degli uomini e dei mezzi che partecipano alla protesta, fanno sapere gli organizzatori, è in costante crescita così come il numero dei presidi che allo stato attuale sono più di 150.
Molte Prefetture sono in stretto contatto con i responsabili dei presidi affinchè la manifestazione – come indicato da Trasportounito – si svolga in un clima di “tensione-zero” al quale si stanno adeguando tutti i manifestanti.
“E’ tuttavia molto amaro constatare – afferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – sia la miopia della classe politica, sia la sordità del governo dei tecnici, incapace di cogliere nelle proteste in atto un disagio e un malcontento ormai generalizzato. Vorremmo una volta di più ricordare che dietro ai numeri e alle statistiche ci sono persone, famiglie, piccole aziende”.
“Nessuno si illuda – ha concluso Longo – che con la conclusione del fermo, venerdì, tutto torni come prima. L’autotrasporto vuole risposte immediate”.