Cronaca

Albisola, accusato di aver tentato di rapire bimba: marocchino a giudizio

Savona Tribunale

Savona. Si sarebbe dovuto celebrare questa mattina il processo che vede imputato con l’accusa di tentato sequestro un marocchino, Abderrahim Drihem, 39 anni, per un episodio successo nel giugno del 2009 ad Albisola Superiore. Secondo l’accusa l’uomo, che era stato arrestato e poi scarcerato, avrebbe cercato di rapire una bambina di 2 anni e poi di aver palpeggiato una ragazza, sulla passeggiata a mare, nei pressi dell’ex stazione ferroviaria (accusa quest’ultima che era stata stralciata in sede di udienza preliminare).

Questa mattina, in tribunale, il giudice ha rinviato il procedimento al prossimo 10 maggio per permettere di verificare che il marocchino, che risulta irreperibile, non si trovi in Italia. Se così fosse infatti sarebbe necessario notificargli le comunicazioni relative al procedimento penale.

L’uomo, che ha sempre respinto con decisione le accuse, era stato arrestato poco dopo la segnalazione del fatto, ma poi era stato scarcerato dal pm che lo aveva interrogato. La vicenda si era infatti clamorosamente ridimensionata come aveva spiegato il suo avvocato Laura Craviotto: “Ci troviamo di fronte a un grande equivoco per il quale il mio cliente è stato aggredito da un gruppo di ragazzi e picchiato. Tanto è vero che lui stesso ha chiamato i carabinieri con il telefonino cellulare e li ha aspettati per mostrare le lesioni subite”.

Secondo quanto contestato dai carabinieri, il marocchino avrebbe incontrato una bambina di due anni, che stava passeggiando a pochi metri dai genitori. A quel punto, l’avrebbe presa per mano cercando di allontanarsi. In quel momento sarebbe intervenuto il padre del bambino che aveva messo in fuga l’uomo. Pochi minuti dopo, sempre sulla passeggiata, lo straniero avrebbe adocchiato una ragazza, si sarebbe abbassato i pantaloni e quindi incominciato a palpeggiarla, fino all’arrivo degli amici di lei che lo hanno circondato e costretto a una nuova fuga. Una ricostruzione che, però, il marocchino aveva respinto con decisione. Il nordafricano, infatti, aveva sostenuto che non era sua intenzione rapire la bimba ma sarebbe stata lei ad avvicinarsi e a dargli la mano. “Io mi sono fermato e lì per lì ho pensato che si fosse persa, tanto che si sono guardato attorno per cercare i genitori”.

A quel punto si sarebbe scatenata la reazione, prima del padre della piccola e poi di un gruppo di giovani, tra i quali una ragazza, che lo avrebbe spintonato: “Mi gridavano ‘sporco negro’, ‘sporco negro’ – aveva detto Abderrahim Drihem all’avvocato -. Si sono avventati su di me”. Lo straniero aveva negato anche di aver palpeggiato la ragazza sul lungomare e di essersi abbassato i pantaloni.

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