Politica

Alassio, appalti “sospetti” e poca trasparenza: Melgrati attacca l’amministrazione Avogadro

Marco Melgrati

Alassio. Appalti “fumosi”, ditte alassine che sarebbero escluse dalle gare, regole non rispettate: ce n’è abbastanza, per il consigliere regionale Pdl Marco Melgrati, per gridare allo scandalo e sottolineare le presunte magagne dell’amministrazione alassina targata Avogadro.

“Dove è finito il ‘rispetto delle regole’ tanto sbandierato da Avogadro e compagni in campagna elettorale? – si chiede Melgrati – Dove è finita la trasparenza amministrativa? Dove sono finite le pari opportunità per tutti? E soprattutto perché avere una impresa ad Alassio vuol dire non poter più lavorare per il Comune, a meno di non essere amici degli amici o, meglio, parenti di consiglieri di maggioranza? Appalto per l’isola ecologica di Corso Europa (peraltro fino a ieri senza il cartello dei lavori previsto per legge), appalto per la ristrutturazione dei bagni pubblici di Moglio, entrambi sotto la soglia dei 25.000 euro, affidati a trattativa privata alla ditta Boscione…forse il fratello della consigliera di maggioranza incaricata al Commercio? Certo, non è proibito dalla legge, ma sconsigliato da ragioni di opportunità, se non di decenza…uno va bene, ma più di uno di seguito…e questo è quello che sappiamo noi…e non è che questa ditta con la passata amministrazione non lavorasse, anzi”.

“Appalto per il molo: invitate 15 ditte, scelte da dirigente e/o amministrazione, non una di Alassio – prosegue Melgrati – Ma cosa hanno le ditte di Alassio, ovviamente quelle non imparentate con l’amministrazione, la lebbra? O forse sono accusate di essere state troppo vicine politicamente alla passata amministrazione? Ma non sanno questi “Zichichi e Rubbia” della politica, si fa per dire, alassina che gli imprenditori non hanno colore politico, e che vogliono solo procurarsi lavoro, in un momento di crisi come questo, partecipando agli appalti e facendo le offerte, nella più totale trasparenza amministrativa, e vinca il migliore, o meglio, l’offerta più economica? E non sanno questi amministratori che queste imprese alassine danno da lavorare a famiglie di Alassio? E allora perché questa discriminazione?”.

“O come la gara che si sta preparando per la manutenzione degli impianti elettrici, in precedenza affidata a imprese cittadine, e che ora si vuol accorpare con la manutenzione del verde…non sarà forse per favorire qualche impresa, non di Alassio, magari una in particolare, che ha entrambe le categorie, ed escludere così gli artigiani alassini? Sono forse figli di un Dio minore? E non hanno nemmeno la tessera del PdL o della Lega! O, ancora, l’appalto per sistemare il balcone del Comune, per 21.000 euro più iva, a trattativa privata: un po’ eccessivo, vista la ‘mole’ di lavoro (si fa per dire). E per l’installazione dei Leoni davanti al Comune (Di Pietro direbbe ‘ma che ci azzeccano’?): è stato chiesto il parere alla Soprintendenza, visto che il palazzo ha il vincolo monumentale? E a quando la posa di Biancaneve e i Sette Nani?”.

“E il fatto di non pagare lavori già terminati da quasi un anno, sempre a ditte alassine, per centinaia di migliaia di euro, questo sì contrario alla legge sugli appalti pubblici. Spero, anzi no, sono convinto, che la magistratura vigili su queste situazioni. Credo ce ne sia bisogno”, conclude il consigliere regionale.

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