Politica

Manovra, Claudio Scajola: “Otto macro Regioni oppure ridimensionamento delle Province”

Claudio Scajola

Regione. “O si fanno otto macro Regioni mantenendo le Province oppure gli enti intermedi oggi sono troppi e le competenze sono da ridistribuire”. Lo afferma l’ex ministro e deputato del Pdl, Claudio Scajola, oggi a Genova per il coordinamento regionale del movimento berlusconiano in vista del congresso di gennaio. Per Scajola “i congressi provinciali, in programma il 28 e 29 gennaio, saranno per il Pdl “una stagione di ripresa della presenza sul territorio”

Mentre il titolare di Palazzo Nervi, Angelo Vaccarezza, ha contestato lo scarso pressing romano del proprio partito a difesa delle Province, Scajola ribadisce la posizione che aveva già espresso lo scorso agosto, quando lo stesso esecutivo di centrodestra stava per ridimensionare gli enti territoriali: “Le Province sono un ente non più necessario oggi nel quadro della semplificazione che occorre attuare. O realizziamo le macro Regioni, scendendo dalle attuali venti Regioni a soltanto otto, oppure le Province sono troppe ed hanno competenze che bisogna ridistribuire”.

Scajola, impegnato ad avviare il “cantiere dei moderati” all’interno del Popolo della Libertà, ha partecipato al coordinamento ligure che ha toccato temi nazionali e, ovviamente, il programma del governo Monti. “Siamo qui per costruire un percorso nuovo, che faccia crescere ed allargare il Pdl” osserva l’ex ministro, che commenta anche i tagli ai costi della politica: “I parlamentari sono troppi e l’efficienza della macchina amministrativa è debole”.

“Bisogna ridurre il numero di parlamentari – sottolinea Scajola – così come bisogna ridimensionare gli enti istituzionali, che sono eccessivi, snellire le procedure e ripartire equamente i sacrifici fra tutti. E’ una manovra difficile, lacrime e sangue, ma richiesta da circostanze delicate. Speriamo sia sufficiente per risollevare le sorti dell’economia”.

Pdl al gran completo oggi per dare via al coordinamento regionale. “Una stagione per noi dirinnovato impegno che si concluderà il 28 -29 gennaio con i congressi provinciali per eleggere i nostri dirigenti” ha commentato prima di entrare il coordinatore regionale Michele Scandroglio. Non solo un momento di conteggio tessere, ma un ragionamento allargato sulla politica generale.

“Tra noi è noto, le opinioni non sono tutte concordi – ha ammesso il deputato – ma ci auguriamo che si raggiunga maggiore unità possibile, anche dato il momento difficile del Paese”. A bordo campo c’è il Carroccio. “La Lega si è chiamata in un angolo a pensare, ma le feste di Natale, in questo senso, saranno chiarificatorie”.

Nel frattempo sotto l’albero gli italiani troveranno la nuova manovra “lacrime e sangue” e forse l’auspicato taglio agli emolumenti dei parlamentari. “Io sono tra i fautori della drastica riduzione. Le caste sono tante, sono contentissimo di essere il primo a dare l’esempio, ma vanno toccate le tasche di tutti, non solo le nostre” ha concluso Scandroglio con una frecciata alle pensioni speciali di Prodi, Draghi e altri colleghi.

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