Politica

“L’Italia sono anch’io”: nasce a Savona il Comitato pro-cittadinanza agli stranieri

Tunisini e profughi a Savona

Savona. Si è costituito anche a Savona il Comitato Territoriale che appoggia la campagna per i diritti “L’Italia sono anch’io”. Ne fanno parte: Acli, Arci, Caritas, Cgil di Savona e Comune di Quiliano.

Lo scopo della campagna è quello di arrivare ad una riforma del diritto di cittadinanza che preveda che anche i bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari possano essere cittadini italiani, nonché ad una nuova norma che permetta il diritto elettorale amministrativo ai lavoratori migranti regolarmente presenti in Italia da cinque anni.

“L’Italia dà lavoro agli stranieri e per lavoro ne consente la regolarizzazione – spiega una nota del Comitato – Anche il lavoratore straniero paga le tasse ma non può scegliere chi deve amministrare la città in cui vive. Il valore dell’Irpef versato allo Stato è pari a 6 mld di euro (“Il Sole 24ore” del 9 nov 2011) ed è pari al 4.1% dell’imposta versata. La proposta, peraltro, mette in atto un principio contenuto nella Convenzione di Strasburgo del 1992. Oggi risiedono sul territorio della Provincia di Savona circa 21800 stranieri, che rappresentano il 7.4% della popolazione totale e la crescita del fattore demografico della provincia”.

“Oggi si può nascere in Italia ma non essere considerati italiani – continua il Comitato spiegando le ragioni dell’iniziativa – Questo succede a chi ha genitori di origine straniera, è nato e cresciuto qui, ma solo compiuti i 18 anni può chiedere la cittadinanza. Se fosse nato in America, sarebbe americano. L’Italia è un Paese che accoglie i bambini stranieri, vanno a scuola, hanno amici e si sentono italiani, ma dovranno affrontare un lungo percorso burocratico se vogliono ottenere la cittadinanza. Gli studenti stranieri nella nostra provincia, in ogni ordine e grado di scuole, sono complessivamente più di 3.000”.

Infine, viene proposta la competenza dei sindaci nella procedura di attribuzione della cittadinanza, per promuovere un federalismo che conferisca al territorio la responsabilità di verificare i presupposti per la cittadinanza, avvicinando in tal modo le decisioni alle persone e alle comunità coinvolte. Per raggiungere questi obiettivi le due proposte di legge di iniziativa popolare debbono raccogliere 50mila firme entro la fine di febbraio 2012. In tutta Italia stanno nascendo comitati che possono contare sull’impegno di migliaia di volontari che si stanno prodigando nella raccolta delle firme. Nei prossimi giorni saranno organizzati, anche sul nostro territorio, presidi per la raccolta delle firme, che dovranno essere raccolte e certificate entro i primi giorni di marzo del 2012.

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