Cronaca

Persone scomparse, 500 in Liguria: e solo Savona ha un piano territoriale di ricerca

persone scomparse

In Liguria, solo la provincia di Savona ha dato il via al cosiddetto “piano territoriale di ricerca” per le persone scomparse. Una sorta di regia unica, sotto il coordinamento della Prefettura, che ha l’obiettivo di facilitare la ricerca degli “invisibili”.

I numeri di coloro che improvvisamente si “dissovono” nel nulla sono impressionanti: 24.000 in Italia, 500 solo in Liguria; più di 800 cadaveri negli obitori e negli Istituti di medicina legale che attendono il riconoscimento e la sepoltura; 2000 città del nostro Paese coinvolte.

“Il fenomeno è in ascesa, almeno dal punto di vista delle denunce”, spiega Michele Penta, Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse, una figura ad hoc, creata nel 2007 e con decreto del Presidente della Repubblica, anche se è del 1975 che è attivo il sistema interforze, la banca dati di polizia, carabinieri e guardia di finanza.

La scomparsa ha un impatto, anche mediatico, diverso, a seconda che si tratti di un minore o di un anziano. “Negli ultimi anni le scomparse di minori sono state solo 21, ma hanno avuto una grande risonanza – continua Penta – Per quel che riguarda gli anziani invece spesso si tratta di casi legati a perdita di memoria”. Per questo è stato avviata una sperimentazione particolare. “Si tratta di un braccialetto legato al GPS, con cui si possa monitorare attentamente gli spostamenti degli anziani. Attualmente abbiamo avviato la sperimentazione su un campione di 20 persone in Lazio. Dobbiamo capire i costi di questo apparecchio, per proporre poi ai privati una sorta di abbonamento”.

Il grido di allarme, spesso, parte dalle famiglie. “La loro voce non viene ascoltata”, denuncia Elisa Pozza Tasca, presidente dell’associazione “Penelope”, portavoce di tutte quelle famiglie che vivono o hanno vissuto la scomparsa di un proprio congiunto. “Alle istituzioni chiediamo risposte, perchè si attivino per aiutare le famiglie al momento della scomparsa. E’ quello il momento più importante della ricerca: serve un supporto dal punto di vista logistico, contributi di natura anche economica e un unico piano di regia”.

“Alcuni anni fa ho diramato delle linee guida affinchè i prefetti potessero sviluppare delle pianificazioni territoriali – riprende Michele Penta – Sono le Prefetture, infatti che dovrebbero assumere la direzione dei piani territoriali di ricerca, ormai obbigatori”. In Liguria solo la Provincia di Savona ha dato il via al piano. Le altre province -Genova, Imperia e Le Spezia- restano indietro. Penta è però ottimista. “Continamo che entro il prossimo marzo tutte le Prefetture avranno adottato un proprio piano di ricerca”.

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