Economia

Energia eolica in formato mini: installazioni “pulite” nel porto di Savona

Paolo Marson

Savona. Il futuro è eolico. O meglio, minieolico. Almeno sulle nostre coste dove l’installazione di grossi “macchinari” non è possibile. Nelle scorse settimane, nel porto savonese, sono stati collocati tre mini-generatori, due da 20 kw e uno da 6 kw, come esperimento utile per gli anni a venire.

“La Port Service, società partecipata dell’Autorità Portuale, ha investito nel progetto circa 250 mila euro di cui la metà finanziati dalla Regione Liguria – ha detto Rosario Rosasco, amministratore delegato della società – Abbiamo installato questa tipologia di macchinari per poter fare uno studio nei prossimi due anni e acquisire dati che poi saranno visibili online per tutti i cittadini che potranno così rendersi conto dei vantaggi derivanti dall’uso di questa tipologia. I generatori minieolici sono utili nei borghi marinari e sulle isole. L’impianto è formato da tre generatori eolici di piccola taglia, differenziati per tecnologia e per collocazione, che hanno in comune la fabbricazione italiana ed un elevato livello tecnologico, il migliore disponibile sul mercato. Si distinguono una struttura ad asse verticale a tre pale da 6 kW, della Ropatec di Bolzano, posta su di un fabbricato adibito a spogliatoio, un’altra anch’essa ad asse verticale della Ropatec a 5 pale e posta sul molo para flutti da 20 kW ed una della IT Energy di Vicenza a tre pale da 20 kW anch’essa posta sul molo para flutti. Questo impianto, sperimentale in tutti i sensi, ha trovato nella Provincia di Savona, impegnata nel progetto Europeo GP Wind, il partner ideale per affrontare uno studio sistematico sul mini-eolico per un lungo periodo di tempo.”.

Rosasco ha partecipato questa mattina alla presentazione a Palazzo Nervi del progetto europeo “GP Wind” relativo alle “Opportunità, il monitoraggio e gli sviluppi del minieolico nella Provincia di Savona” che ha visto fra i suoi relatori anche l’assessore provinciale Paolo Marson. Si tratta della presentazione dell’ultimo di diversi progetti in tema di applicazioni concrete di Best practices in materia ambientale che sono stati realizzati in questi due anni dall’assessorato all’ambiente della Provincia di Savona (Progetto Europeo GP Wind, Progetto Europeo Nadia, Progetto Europeo Etruscan, Progetto Europeo Corem, Progetto Europeo Share-Wood).

Il progetto GP Wind, in particolare, ha come finalità la verifica della fattibilità della produzione di energia eolica, sul territorio e in mare, con tecnologie a basso impatto ambientale e limitato investimento suscettibili d’essere utilizzate in forma diffusa dalla comunità, cioè con utilizzazione di piccoli impianti per uso diffuso anche situato in prossimità delle aree abitate o produttive. Il progetto si basa sulla costruzione e la verifica dei risultati di alcuni generatori di tipo minieolico collocati – in forma sperimentale – nel porto di Savona da parte dell’azienda Port Service e con la collaborazione dell’Autorità Portuale di Savona ed è finalizzato alla verifica dei risultati e dei ritorni tecnici di questi impianti nelle condizioni d’uso concrete del nostro territorio costiero e alla messa a disposizione dell’utenza o dei tecnici di settore questi risultati

“In due anni abbiamo seguito la politica di realizzare progetti concreti e non dichiarazioni altisonanti sull’ambiente – ha esordito Marson – Abbiamo dato vita a progetti a favore delle energie pulite, della flora e della fauna. Abbiamo un carnet di 25 piani andati a buon fine: spaziamo dalla tutela del lupo alla tutela dei percorsi agroforestali fino alle rinnovabili. Oggi presentiamo un progetto importante per lo sviluppo del minieolico sul nostro territorio e i cui risultati si vedranno nei prossimi anni. Chiunque può vedere sul web cosa significa il vento in termini di energia, come si comporta un generatore eolico di un tipo rispetto a un altro e può controllare gli impianti pilota in tempo reale giorno e notte. I cittadini e gli addetti ai lavori inoltre trarranno preziose informazioni per sviluppare l’applicazione di questa tecnologia su nostro territorio, che non è fatto banale, perché la sua diffusione è legata proprio alle condizioni ambientali locali. Inoltre, i dati che abbiamo acquisito sono destinati anche a indirizzare i costruttori verso alcune soluzioni che non potevano essere valutate con modellini in scala. Il tutto nella logica di consentire veri apporti energetici alternativi sul territorio e per poter pesare il loro ruolo in concreto.”

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