Economia

Cantieri di Varazze, Azimut-Benetti vicina all’acquisto: dall’alluminio al vetroresina con il marchio leader degli yacht

Varazze. La Azimut-Benetti del gruppo Vitelli, marchio leader degli yacht, sostituirà il brand Baglietto nei cantieri di Varazze. E’ questa la prospettiva più accreditata per il futuro dello stabilimento nautico del Savonese. Anche se la trattativa non è chiusa e l’epopea sul trasferimento d’azienda prosegue, gli uffici della Regione sono al lavoro per risolvere la questione burocratica principale: abbinare la vendita alle concessioni demaniali. Visto che le scadenze hanno date diverse, infatti, occorre accorpare in una data unica il termine del regime consessionario. Ma la Azimut-Benetti ha già messo sul tavolo, oltre al suo marchio quarantennale, un piano industriale. E il suo insediamento non sarebbe tanto lontano.

“In ogni caso – avvisa Pietro Scartezzini della Rsu dei cantieri varazzini – non è solo una questione di scadenze e termini demaniali: bisogna stipulare un accordo di programma. Consessione rilasciata per un certo numero di anni, per esempio trentennale, ma con la garanzia da parte dell’azienda di una ripresa produttiva e occupazionale. Perché il problema sono gli investimenti, che devono essere certi. Dopo essere stati scippati di un marchio con 157 anni di storia, che garantiva lavoro e prestigio, abbiamo bisogno di certezze”.

I trenta lavoratori del sito produttivo rimangono in trepidazione, mentre il sindaco Giovanni Delfino (che ieri ha partecipato ad una riunione regionale sul futuro del cantiere) auspica che “la più grande azienda di yacht venga a costruire a Varazze”, aggiungendo: “E’ questa la possibilità più vicina”. Una soluzione “naturale” in quanto si tratta anche dell’assegnataria del porto turistico.

Per Scartezzini, ugualmente, “Azimut-Benetti con la sua caratura mondiale e la sua leadership nel settore è l’unica offerta che può assicurare il rilancio industriale e occupazionale di Varazze”. “Vanno definiti molti dettagli – aggiunge – per stabilire un piano di rientro e certificare gli investimenti. C’è poi la questione della formazione del personale, perché abbiamo sempre lavorato con l’alluminio e se subentrasse Azimut-Benetti ci sarebbe la conversione al vetroresina. In questo senso sarà necessario il percorso formativo per le unità lavorative”.

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