Alle Iene servizio di Pablo Trincia sul caso di Tomaso Bruno

Tomaso Bruno

Albenga. La vicenda di Tomaso Bruno ha finalmente varcato i confini locali grazie alla tenacia dei coniugi Bruno, all’affetto degli amici e dell’associazione “Alziamo la voce” che da oltre un anno e mezzo stanno lottando per dimostrare l’innocenza del giovane albenganese rinchiuso in carcere in India e condannato all’ergastolo insieme all’amica Elisabetta Boncompagni per la morte di Francesco Montis.

La storia di Tomaso è stata oggetto di interesse su Rai Due durante la trasmissione di approfondimento che si affianca a Tg2 Dossier, Tg2 Storie e di un servizio di Gimmy Ghione durante il programma Striscia la notizia. Stasera la vicenda approderà alla trasmissione condotta da Ilary Blasi, Enrico Brignano e Luca Argentero, Le Iene.

“La iena Pablo Trincia ha preparato un servizio sulla storia di Tomaso – riferisce il padre Euro Bruno. Ad agosto una troupe di Italia Uno è stata in India a Varanasi, ha parlato con Tomaso e ha intervistato anche il medico legale che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Francesco. La nostra famiglia ha bussato a molte porte e siamo fiduciosi che questo interesse da parte di una trasmissione così seguita possa contribuire a non far spegnere i riflettori su questo caso e darci una mano affinché questa vicenda possa concludersi il prima possibile”.

Nell’attesa della richiesta di libertà su cauzione presentata dai legali di Bruno che verrà discussa il 24 novembre i genitori di Tomaso nelle scorse settimane sono stati ricevuti dal sindaco di Torino Piero Fassino nelle scorse settimane che ha assicurato alla famiglia il suo interessamento per il caso e l’appoggio per un concerto che gli amici di Tomaso di “Alziamo la voce” hanno in programma di organizzare a Torino nel mese di dicembre.

Tomaso in questi giorni ha ricevuto anche una visita molto importante da una persona a lui molto cara di Albenga che durante una sua vacanza di tre mesi in Asia, è andata a trovare a Varanasi l’amico.

Ecco il suo racconto su Facebook: “Ho fatto un’esperienza indimenticabile: ho riabbracciato dopo quasi due anni uno dei miei migliori amici, per me un fratello minore con cui sono cresciuto e a cui è stata tolta la libertà in modo assurdo”, racconta Fabio Deandreis. “Vi assicuro che Tommy sta alla grande. È sereno perché è il primo a credere che questo incubo finirà. Prima di arrivare in carcere non sapevo cosa dire per rassicurarlo e confortarlo, ma non ce n’è stato assolutamente bisogno. È un toro e non molla di un centimetro. Abbiamo passato un’ora a parlare in un carcere indiano come fossimo stati a bere una birra in un pub. Adesso continuiamo tutti insieme a lottare con lui, che non vede l’ora di tornare per fare una mega festa”.

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