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Verso la conclusione il processo per la morte di Elmore Cesio: in aula sentiti i periti

Tribunale

Savona. Si avvia verso la conclusione il processo per la morte di Elmore Cesio, il 70enne di Casanova Lerrone deceduto, nel dicembre del 2004, per un’emorragia cerebrale che, secondo il quadro accusatorio, sarebbe stata provocata da una bastonata. A colpirlo sarebbe stato il figlio della convivente dell’uomo, Luca Bedini, 35 anni, che si trova infatti a giudizio accusato di omicidio premeditato, oltre a falso in testamento. Questa mattina in Corte d’Assise si è celebrata una nuova udienza e i giudici hanno poi rinviato il procedimento al prossimo 1 diecembre per la discussione.

Il processo ha preso le mosse da una querelle sul testamento scritto dal 70enne poco prima di morire. Proprio l’eredità destinata alla donna (in un primo tempo indagata per la morte di Cesio, ora solo per il reato di falso presso il Tribuanle di Albenga), secondo la tesi accusatoria costruita dal pm Maria Chiara Paolucci, sarebbe stato il motivo che avrebbe spinto il figlio a colpire a morte l’anziano, cercando poi di far passare il decesso come morte naturale. Uno dei testimoni chiave, Davide Soldati, l’ex vicino di casa dell’imputato, aveva confermato in aula di aver visto, in quanto presente nella stanza con Cesio agonizzante, Bedini prendere il documento testamentario a apportare con la mano dell’anziano una firma in fondo per certificarne la validità.

Nell’udienza odierna sono state ascoltate le relazioni dei periti: un grafologo (che doveva dare delle risposte in merito all’autenticità della firma sul testamento) ed un medico (che doveva dare nuove risposte sulla causa del decesso di Cesio). I pareri dei periti della difesa e dell’accusa erano infatti discordanti: il tecnico nominato dal pm infatti, pur ammettendo che la morte di Cesio potrebbe essere stata provocata da una bastonata (inflitta con un oggetto privo di angoli avvolto in un panno morbido), aveva spiegato che il trauma della vittima potrebbe essere compatibile anche con una caduta. Il perito nominato dai difensori di Bedini, gli avvocati Graziano Aschero e Antonella Semino, aveva invece eslcuso che la morte fosse stata provocata da una bastonata. Le risposte arrivate stamattina hanno detto che il testamento è stato scritto da Elmore Cesio, ma che la sua mano è stata “guidata” da quella di un’altra persona. Il grafologo ha escluso però che si tratti di Bedini. Sul fronte del trauma il perito ha confermato che è non è compatibile con una bastonata, ma piuttosto con una caduta. Conclusioni che in qualche modo potrebbero ribaltare le tesi dell’accusa.

I legali della difesa, nelle scorse udienze, avevano spiegato che Elmore Cesio, qualche ora prima della morte, sarebbe caduto nel corso di una festa in paese procurandosi le lesioni che poi gli sarebbero state fatali. Anche l’esperto di parte aveva poi confermato che il trauma mortale potrebbe essere compatibile con una caduta. Una tesi che oggi è stata avvallata anche dai periti nominati dalla Corte d’Assise.

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