Economia

Burlando, Berruti e Ruggeri a Parco Doria: “Riqualificazione attraverso il rilancio occupazionale”

Sopralluogo Parco Doria

Savona. “Sull’ex Metalmetron sembra che io sia uno dei pochi savonesi che apprezza il verde e l’azzurro: cerco altri per formare un club”. Smorza i toni polemici il sindaco Berruti, oggi con il governatore regionale Burlando in visita al complesso produttivo di Parco Doria dove, oltre ad una ventina di imprese, si trasferirà anche l’Arpal provinciale lasciando l’immobile deteriorato di via Zunini. Il sito è parte della riqualificazione di una vasta zona comprendente, appunto, anche la zona ex Metalmetron ed il soprastante quartiere di piazzale Moroni.

Oltre alle critiche sull’impatto visivo, permane lo scontento di una perte di residenti di via Stalingrado. “Sappiamo del disagio che comporta l’intervento su Parco Doria per un certo numero di residenti – osserva Federico Berruti – Ma contiamo che venga mitigato dalla riqualificazione dell’area; grazie a questo progetto il traffico pesante verrà convogliato sul bypass viario e il progetto riconsegnerà ai residenti quello che in parte ha loro tolto. Se parliamo più in generale per la città, questa è un’operazione molto utile che offre ad aziende di insediarsi qui a condizioni economiche sostenibili e qualità elevata. Questi insediamenti vanno fatti e sono soddisfatto dell’attuale risultato”.

Quanto alla toponomastica e alle richieste, da alcuni, di mutare il nome di via Stalingrado, “non è un atto previsto da questa amministrazione – spiega il primo cittadino – Il nome di Stalingrado non è un fatto né nostalgico né veterocomunista, ha un valore storico riconosciuto, da molti intellettuali e non solo, e deve rimanere così”.

“Se ne parlava già quando io ero al Ministero – dice Burlando riferendosi all’intervento urbanistico – Adesso l’operazione è sostanzialmente conclusa. Alcune aziende sono già operative qui. Il criterio che Ips ha posto è che siano aziende che venendo qui aumentino l’occupazione. Si tratta di un’area importante, che verrà integrata dalla ex Metalmetron”. La palazzina dell’Arpal, realizzata dall’Ips, presieduta dall’ex assessore di Burlando, Carlo Ruggeri, ha subito un ritardo per i problemi legati alla crisi economica. “Vedremo i costi reali e li analizzeremo” si limita a dire oggi il governatore regionale, che ha preferito sottolineare: “Per l’agenzia regionale per l’ambiente nel Savonese ci sarà finalmente una sede bella e tecnologicamente adatta, con pannelli per il fotovoltaico e soluzioni di risparmio energetico sull’intera palazzina”.

L’intervento, che si estende su una superficie totale di circa 40.000 mq e si sviluppa su 2 livelli di dimensione pari a circa 18.000 mq coperti, comprende inoltre una torre destinata ad attività direzionali di superficie pari a circa 2.800 mq dotata di una moderna facciata vetrata fotovoltaica da 40 kWp. Gli impianti solari termici sono in grado di soddisfare il 75% di acqua calda sanitaria dell’insediamento produttivo-direzionale. Le aziende per le quali è previsto l’insediamento sono operanti in diversi settori quali logistica, servizi portuali, carrozzeria e servizi di revisione, serramentistica, edilizia, carpenteria, informatica, impiantistica e condizionamento, ristorazione, movimento terra, servizi ambientali.

“Le imprese che a regime si insedieranno nel nuovo complesso – sottolinea Carlo Ruggeri, presidente di Ips – saranno circa una ventina e comprenderanno circa 300 occupati, con un incremento possibile di altri posti di lavoro, dimostrando, pur in una fase di grandi difficoltà economiche, un’evidente vitalità delle imprese locali, opportunamente sollecitate dall’attività dell’Agenzia per lo Sviluppo Savonese”.

“E’ un segno positivo di grande miglioramento per la città – prosegue Ruggeri – La nuova sede dell’Arpal è un esempio di recupero energetico e termico, di come si può costruire con razionalità. Il fare non è più amico di questa moderna politica della discussione permanente. Il mio ruolo è stato quello di portare avanti il discorso produttivo-occupazionale, anzitutto. Il panorama certamente non è più quello di quattro o cinque anni fa, quando le aziende decisero di insediarsi qui, ma troveranno un complesso funzionale, all’avanguardia e vantaggioso”. “Quanto alle polemiche – conclude – fanno parte di una minoranza piccola e chiassosa. Sono state recuperate due aree abbandonate, non è mai stato sacrificato in questi anni alcun terreno vergine, ma si è proceduto all’individuazione delle aree dismesse da restituire alla città”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.