Pedofilia, “Pellegrinaggio della verità”: “Non vogliono indagare e prevenire”

Francesco Zanardi

Savona. Richiesta di verità e di giustizia per le numerose vittime di sacerdoti pedo-criminali. Arriva a seguito del “pellegrinaggio per la verità” di Francesco Zanardi, portavoce di “Rete l’Abuso”, che assieme ad Alberto Sala, Presidente dell’Associazione “Piccolo Alan Onlus” è stato ricevuto da un funzionario di Stato.

“Purtroppo non resta che rimarcare con molta amarezza, disappunto e sgomento, che il Vaticano non ha la minima intenzione né di dare sostegno alle vittime, né di fare prevenzione e neppure di denunciare i preti pedo-criminali e i Vescovi complici che tutt’ora coprono questi atti criminali. Le “Linee Guida” della Santa Sede si mostrano come una farsa e fumo negli occhi a chiunque chieda verità e giustizia. Le gravi omissioni in nome dell’Onnipotente sono l’illusione che si stiano prendendo provvedimenti, colpevolmente sordi al grido che proviene dalle migliaia di vittime in tutto il mondo”.

“Ci rivolgiamo contestualmente anche al Presidente Napolitano, ai presidenti degli Stati Membri dell’Unione Europea al Presidente Barroso e a tutti i Deputati del Parlamento Europeo quali garanti della laicità delle Istituzioni. Noi siamo cittadini italiani e cittadini europei e chiediamo un intervento diretto delle Istituzioni italiane ed Europee al fine di indurre lo Stato del Vaticano ad affrontare il gravissimo problema della pedo-criminalità nel clero per rispetto delle vittime e delle famiglie coinvolte”.

“Comunichiamo che dal 31 ottobre Francesco Zanardi della “Rete L’Abuso” e Alberto Sala Presidente dell’Associazione “Piccolo Alan” ONLUS cominceranno uno sciopero della fame a oltranza finché non venga aperto un canale serio con la Santa Sede per fare concretamente fronte ai crimini commessi dai membri della Chiesa Cattolica e finché Sua Santità Benedetto XVI accolga al più presto la richiesta di una Commissione d’Inchiesta Internazionale sui crimini di pedo-criminalità nel Clero, alla quale rivendichiamo il diritto di partecipare”.

“Chiediamo che la CEI si dichiari favorevole e sostenga la richiesta dell’istituzione di una Commissione indipendente sui crimini sessuali sui minori da parte del clero, di religiosi e religiose cattolici in Italia. I membri di questa Commissione siano scelti tra giuristi, operatori sanitari, operatori dell’informazione, uomini di scienza di provata capacità, indipendenza e obiettività, con la rappresentanza di sopravvissuti e vittime”.

“Chiediamo che la CEI e la chiesa cattolica si adoperino affinché la Congregazione per la dottrina della fede assieme alle diocesi, le istituzioni, gli enti, le congregazioni e comunità religiose mettano a disposizione della Commissione, della magistratura e dell’opinione pubblica, nel rispetto delle consuete norme di garanzia, i loro archivi con tutte le notizie di reato perseguibili di ufficio sugli abusi sessuali sui minori da parte del clero, di religiosi e religiose, anche per quei reati caduti in prescrizione”.

“Chiediamo che le direttive CEI impongano alle autorità ecclesiastiche l’obbligo di denuncia delle notizie di reato perseguibili di ufficio. Obbligo da estendersi, tramite anche analoghe direttive della chiesa cattolica, ai membri della Curia Romana, ai responsabili diocesani e ai responsabili degli ordini, congregazioni e comunità religiose, fino a tutti i membri del clero, degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica”.

“Chiediamo che la CEI si faccia promotrice di direttive e norme che prevedano l’imprescrittibilità dei reati sessuali nei confronti di minori compiuti dal clero e da membri degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica, per evitare che i crimini restino impuniti”.

“Chiediamo che le direttive della CEI impongano la rimozione dallo stato clericale di tutti i responsabili di abusi sessuali su minori, seppur caduti in prescrizione, senza alcuna eccezione, rigettando l’infondata distinzione tra casi più gravi e meno gravi. Chiediamo che le direttive impongano le dimissioni di tutti i vescovi che, seppur informati degli abusi, non abbiano trasmesso le relative notizie di reato alla magistratura. Chiediamo altresì, alle massime autorità della chiesa cattolica, la destituzione da tutti gli incarichi, di qualunque genere essi siano (spirituali, di governo, pastorali ecc.), in Italia e nel governo della chiesa cattolica, del card. Bernard Francis Law”.

“Chiediamo che le direttive CEI impongano altresì alle diocesi, agli istituti di vita consacrata e alle società di vita apostolica di risarcire o indennizzare spontaneamente le vittime, in misura adeguata rispetto al danno subito. Questo perché il più delle volte il responsabile degli abusi non può e non vuole risarcire quello che la magistratura gli impone”.

“Chiediamo infine che la CEI promuova una seria e approfondita riflessione sul perché si verificano questi crimini sui minori nella chiesa cattolica. Crimini che non dovrebbero essere compiuti se i membri del clero, degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica si attenessero al rispetto della regola del celibato, del voto, dell’impegno e del vincolo alla castità.
“Chiediamo che la CEI operi una riflessione sul legame tra la repressione affettiva e sessuale del clero, di religiosi e religiose in genere e gli abusi da essi compiuti. Questo perché sopravvissuti e vittime hanno bisogno di verità e giustizia e non di parole vuote e pubblico rammarico, che lasciano il tempo che trovano. Se veramente si vogliono ascoltare le vittime e i sopravvissuti, agendo di conseguenza, è necessario che tutto quanto chiediamo sia effettivamente attuato”.

Queste le richieste avanzate da doverse associazioni: “Rete l’abuso” di Savona; Associazione Piccolo Alan; Comunità Il Rifugio di Alan; D.A. Democrazia Atea; Fondazione Protege A Tus Hijos; SNAP Intenational (The Survivors Network of those Abused by Priest); Associazione sordi Antonio Provolo ONLUS; Il Dialogo – Periodico di cultura, politica, dialogo interreligioso; Survivors Voice Italy – La Colpa Survivers Voice Europe.

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